10 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cinque dirigenti American Express rinviati a giudizio per usura

I rinvii a giudizio sono stati emessi in relazione all’elargizione di prestiti realizzati con il rilascio di carte di credito del tipo revolving, ovvero quelle che consentono di effettuare un acquisto pagando in rate mensili anziché tramite saldo.
A cura di D. F.
10 CONDIVISIONI
Immagine

Il Giudice per l'udienza preliminare di Trani ha spiccato cinque rinvii a giudizio nei confronti di altrettanti dirigenti e funzionari della American Express, accusati di aver truffato dei cittadini della provincia di Barletta Andria e Trani in relazione all'elargizione di prestiti realizzati con il rilascio di carte di credito del tipo revolving, ovvero quelle che consentono di effettuare un acquisto pagando in rate mensili anziché tramite saldo.

Secondo l'accusa sui prestiti realizzati attraverso la Gold Credit Card American Express venivano applicati tassi di mora (quelli previsti in caso di ritardo nei pagamenti) usurari. Melissa Peretti e Daniele Di Febo sono stati rinviati a giudizio: la prima all'epoca dei fatti era vicepresidente marketing e small business di American Express, mentre il secondo era capo della funzione compliance (oggi lavora alla JP Morgan). Giglio Del Borgo, Massimo Quarra e Francesco Fontana – all'epoca responsabili di American Express – avevano chiesto e sono riusciti ad ottenere il giudizio immediato.

Le indagini hanno preso il via nel 2008 in seguito a una denuncia di un molfettese che – a fronte di un prestito di 2.600, per il quale non aveva pagato una rata di 129,43 euro – si era visto recapitare una richiesta di 686,54 euro, cioè oltre cinque volte il dovuto,  con un tasso di interesse di mora molto superiore alla soglia – il 25,23% per il trimestre di riferimento – fissata dalla legge antiusura. Nel procedimento si è costituita parte civile l’Adusbef (Associazione per la difesa dei consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi), che ha commentato: "Ancora una volta magistrati coraggiosi, esperti e preparati, a seguito delle denunce dell'Adusbef, applicando il buon diritto e le norme legali troppo spesso trascurate per non disturbare i loschi interessi dei banchieri, riescono a tutelare le ragioni dei consumatori truffati, usurati e strangolati da banche e societa' esercenti il denaro di plastica".

American Express dal canto suo ha dichiarato: "Le accuse non riguardano le carte di credito American Express tradizionali che richiedono i pagamenti per intero alla fine di ogni mese. L'Italia è un mercato fondamentale per American Express sul quale operiamo da 100 anni con eccellenza professionale e un brand dai forti valori, impiegando oltre 1100 dipendenti sul territorio". "Vantiamo un management di lunga esperienza con un comprovato track record di integrità e professionalità. American Express e il proprio management hanno sempre operato in pieno rispetto della legge e nell'interesse dei propri titolari di carta. Continuiamo ad essere impegnati nel servire gli attuali titolari di carta e siamo felici di accoglierne di nuovi nella famiglia American Express".

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views