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“Castratemi chimicamente”, la richiesta dell’allenatore pedofilo di Milano

L’istruttore di pallavolo milanese ha chiesto di essere sottoposto a castrazione chimica per evitare che in futuro possa di nuovo mettere in atto atteggiamenti di natura pedofila. Al momento, l’uomo è detenuto nel carcere di San Vittore.
A cura di Daniela Caruso
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Carcere

Nei giorni scorsi, un allenatore di pallavolo milanese era stato arrestato per aver molestato online delle minori. Il quarantanovenne   era già conosciuto alle forze dell'ordine per altri episodi simili. L'uomo ora è accusato di induzione a esibizioni pornografiche di minorenni, violenza sessuale e corruzione di minorenni. Come ha spiegato l'uomo, in Internet provava un piacere particolare, poiché "nel virtuale – come lui stesso sottolinea – scatta in me un meccanismo di eccitazione". L'allenatore sembra consapevole della sua delicata condizione psicologica e per questo ha chiesto di essere sottoposto a castrazione chimica, per evitare di assumere atteggiamenti di matrice pedofila in futuro. Il gip, però, non potrà prendere in considerazione la richiesta del 49enne milanese, condannato già due volte per pedofilia.

L'uomo è conscio di poter reiterare il reato: fingendosi un quindicenne, riusciva a stringere amicizia con ragazzine su diversi social network, ai quali era iscritto con profili fake. L'allenatore in questione lavora a Milano come istruttore di pallavolo femminile ed è stato smascherato grazie a un'indagine dei Carabinieri di Trezzano sul Naviglio. L'uomo è stato interrogato dal giudice Donatella Banci Buona Buonamici e, al momento, è detenuto nel carcere di San Vittore. L'allenatore è assistito dall'avvocato Andrea Marini ed è sottoposto a cure psichiche presso un medico della struttura penitenziaria di Bollate. Il detenuto ha chiesto esplicitamente di essere spostato in questo penitenziario, perché sa di essere ‘malato'. L'allenatore ha specificato, inoltre, di aver "sempre rifiutato incontri di persona" con le minori conosciute sul Web.

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