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Cassa integrazione in deroga, per il 2014 stanziati 320 milioni in più

Il Ministro del lavoro: “Risposta ad un’emergenza”. Ma i sindacati criticano i nuovi criteri di accesso alla Cig.
A cura di Antonio Palma
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Per il 2014 sale ad un miliardo e 720 milioni di euro la copertura complessiva dello stato per gli ammortizzatori sociali in deroga. Lo ha annunciato ufficialmente il ministero del Lavoro rivelando che per quest'anno sono stati stanziati 320 milioni in più rispetto all'ammontare previsto nella legge di stabilità 2014. Con questo nuovo stanziamento il governo così cerca di dare ossigeno ai fondi disponibili per la cassa integrazione e mobilità in deroga per il 2014 a cui sempre più spesso si fa ricorso per le situazioni di crisi aziendale e risanamento dei gruppi industriali. Nello stesso provvedimento il Ministero ha messo a disposizione limmediatamente 400 milioni di euro per il pagamento delle prestazioni relative al 2014 e stabilito nuovi criteri per la loro concessione e fruizione. Con questi provvedimenti "abbiamo voluto dare risposta ad un'emergenza, con l'intenzione di costruire un ponte verso un nuovo assetto complessivo degli ammortizzatori sociali i cui principi sono fissati nella legge delega sul lavoro in discussione al Senato, che vedrà un ruolo crescente delle politiche attive per il lavoro" ha spiegato in conferenza il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, che con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha firmato ieri il decreto interministeriale che fissa nuove regole e limiti per gli ammortizzatori in deroga e individua ulteriori risorse.

Le critiche dei sindacati

La necessità di reperire nuove risorse per la Cassa integrazione in deroga era derivata dal fatto che dei 1.400 milioni stanziati dalla legge di stabilità 800 sono stati già utilizzati per il 2013. Le nuove risorse saranno garantite in gran parte da fondi non utilizzati riferiti a leggi esistenti (bonus Letta, contratti di produttività) e dal cosiddetto fondo dello 0,30%, per la maggior parte nella disponibilità del ministero del lavoro e del ministero dell'economia. Fredda l'accoglienza dei sindacati che vedono nel provvedimento solo una misura tampone che rimanda i problemi al prossimo anno. Critiche anche alla reperibilità dei fondi, che in gran parte derivano dagli incentivi per l’occupazione, e ai nuovi criteri di accesso che per i rappresentanti dei lavoratori finiranno per aumentare le tensioni sociali.

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