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La Cina taglia i tassi, le Borse europee esultano: Milano +5,9%

Dopo la giornata di ieri, la peggiore per le Borse dal 2008, i mercati riaprono con risultati soddisfacenti. Shanghai però perde il 7%, poi annuncia il taglio dei tassi e i listini occidentali sorridono. Anche Wall Street parte col piede giusto.
A cura di Davide Falcioni
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Ore 19.10 – Listini europei rimbalzano: Milano +5,9% – Grossa quantità di liquidità e, a borsa chiusa, taglio dei tassi di interesse. La Banca centrale cinese corre così ai ripari dopo il lunedì nero. A beneficiarne sono i listini europei: bene Milano che si rafforza fino a segnare un  +5,86%, di nuovo sui livelli di venerdì scorso. Così anche le Parigi +4,14%, Francoforte +4,97%, Londra+3,09%. Atene chiude in rialzo del 9,3%. Anche Wall Street conferma le indicazioni dei future: il Dow Jones sale del 2,5%, lo S&P500 guadagnano il 2,2% e il Nasdaq risale del 2,8%.

UPDATE ore 10.45 – Dopo le difficoltà di ieri le borse europee rimbalzano ed aprono la seduta con buoni risultati: in avvio di seduta il Ftse Mib guadagna il 2,17% a 20.894 punti. Il Dax di Francoforte avanza dell'1,43% l'Ftse 100 di Londra guadagna l'1,38%. Il Cac 40 di Parigi sale dell'1,46%.

Dopo la giornata di ieri, con le Borse in picchia in tutta l'Asia e l'Europa, stamattina i mercati finanziari hanno riaperto nel segno della paura: Shanghai viaggia su perdite intorno al 4% (-4,33, per l'esattezza) a 3.071,061 punti. Ieri l'indice Composite ha toccato il -8,5%, nella giornata di massime vendite da febbraio 2007. Inizio di giornata negativo anche a Tokyo e a Hong Kong che poi tentano il rimbalzo.

La giornata di ieri è stata ampiamente negativa anche per Piazza Affari che ha solo parzialmente recuperato rispetto ai pesantissimi minimi di giornata: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 5,96% a 20.450 punti. L'ondata di vendite ha coinvolto senza particolari distinzioni tutti i settori, a dimostrazione che la debolezza del mercato è strutturale, ma alcune società di punta della Borsa di Milano hanno pagato pesantemente: Tenaris ha perso il 9,6%, Eni il 7,9% a 13,1 euro, Fca il 7,7% a quota 12,01, Mps il 7% a un prezzo di 1,68 euro. Molto male anche le altre banche: Unicredit -6,2%, Intesa -6,1%. Meno peggio del previsto Pirelli, Ansaldo e Wdf, che hanno ceduto meno di un punto percentuale.

Ma se per Piazza Affari quella di ieri è stata una giornata al cardiopalma non meglio è andata nel resto d'Europa. Londra ha perso il 4,47%, a Francoforte il Dax 30 ha ceduto il 4,70%, l'Eurostoxx 50 si è fermato a 3.076,97 punti a -5,24%, a Parigi il Cac 40 è sceso a 4.383,46 punti a -5,35%, ad Amsterdam l'Aex si è fermato a 419,68 punti a -5,24%. La tempesta scatenata dalla Cina ha avuto un effetto valanga in tutto il mondo, tanto che mai dal 2008 le Borse del Vecchio Continente avevano registrato risultati del genere. Allora fu colpa della crisi Lehman Brothers che diede il via a una delle più profonde crisi economiche della storia. Non conosciamo ancora le conseguenze delle difficoltà di questi giorni.

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