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Alfano: “Su famiglia non accetto lezioni. La stepchild? Pronti a referendum”

Il ministro dell’Interno ribadisce le distanze con Renzi sul ddl Cirinnà: “Renzi non vuole stralciare la stepchild, noi siamo pronti anche al referendum”.
A cura di Redazione
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“Sulla famiglia non accetto lezioni da nessuno. Ci sono divorziati che vogliono spiegarmi come funziona ed atei che vogliono spiegarmi il rapporto con Dio”. Risponde in maniera piuttosto piccata il ministro dell’Interno alle nuove polemiche sul family day e sulla scelta del Nuovo Centro Destra di continuare sulla linea dell’opposizione al disegno di legge Cirinnà in materia di unioni civili. Ospite della trasmissione di RaiTre In Mezz’ora, Angelino Alfano ribadisce il suo no alla stepchild adoption, aspetto qualificante del ddl Cirinnà e rivela anche dei dissidi con il Presidente del Consiglio: “Se fossi Matteo Renzi stralcerei la parte sulle adozioni, ma lui mi ha spiegato che non è questa la linea del Partito Democratico”. Quanto a possibili ripercussioni sulla maggioranza che sostiene l’esecutivo, però Alfano dice: “Non sono sicuro ci siano, non faccio minacce”.

Il Nuovo Centro Destra continuerà dunque a opporsi al provvedimento e ALfano si mostra piuttosto fiducioso che il Cirinnà possa trovare intoppi: “Spero che i cattodem abbiano coraggio per votare no alla stepchild adoption e che numerosi grillini votino ‘no', in modo tale che la stepchild salti”.

C’è spazio ovviamente per qualche considerazione sul problema Schengen, con la possibilità che molti Stati decidano di sospendere gli accordi per la libera circolazione in Europa: “Ho fondati timori per ritenere che ciò avvenga, ma devo dire che chiudere Schengen non risolve il problema in Italia e complica la gestione in Europa. Poi, noi abbiamo la frontiera marina, dunque come la chiudiamo? Al momento la chiusura sarebbe un problema per l’Italia, anche perché chi arriva tende a lasciare il nostro Paese”. Quanto a un eventuale correlazione con il terrorismo, Alfano si mostra cauto ma non esclude nulla: “Siamo tutti a rischio, il rischio zero non esiste. Abbiamo analisi che non lasciano prevedere un clima sereno per gli anni a a venire. Ma l'Italia è stato finora un paese sicuro perché abbiamo fatto un lavoro di prevenzione continuo giorno e notte”.

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