Afghanistan, il leader dei talebani Mansour ucciso in un raid da un drone Usa
I leader dei talebani, il Mullah Akhtar Mansour, è rimasto ucciso nelle scorse ore durante un attacco aereo con drone da parte delle forze armate degli Stati Uniti al confine tra Afghanistan e Pakistan. La notizia resa nota in un primo momento dal Pentagono, successivamente è stata confermata da un comandante delle milizie islamiche talebane. Secondo quanto comunicato da Washington, Mansour è stato colpito mentre si trovava in un veicolo in una remota area della zona con un altro combattente, anche lui ucciso nel raid. Il blitz aereo è stato autorizzato direttamente dal presidente Usa Barack Obama dopo che l'intelligence statunitense aveva individuato la posizione di Mansour.
La notizia inizialmente era stata diffusa dalla testata locale afghana Kabul News che parlava di un attacco con drone nei dintorni di Zabul, ma altre fonti locali invece avevano parlato di un attacco ad un taxi in cui erano morti autista e passeggero. Più tardi il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha confermato l'attacco aereo contro Mansour spiegando che il leader supremo dei talebani è "probabilmente morto". "Stiamo ancora valutando i risultati dell’attacco e forniremo più informazioni appena diventano disponibili", aveva precisato Peter Cook prima che fonti talebani confermassero la morte del loro leader. Anche la presidenza della repubblica afghana ha confermato il raid precisando che sono in corso verifiche per valutare i risultati. "Il leader talebano Mullah Akhtar Mansour è stato fatto oggetto di un raid americano perché rappresentava una minaccia per le truppe americane, per i civili afgani e per i colloqui di pace", ha confermato infine anche il segretario di Stato americano, John Kerry.
Chi era Akhtar Mansour
La notizia della morte di Mansour potrebbe rivelarsi davvero un duro colpo per i talebani che nell'ultimo periodo avevano ripreso forza espandendosi in Afghanistan con azioni militari sia al sud sia al nord del Paese, arrivando a rendere insicura la tessa capitale Kabul con continue attentati sanguinari. A capo di questa nuova offensiva vi era proprio Akhtar Mansour, successore del vecchio leader mullah Omar, la cui morte annunciata solo nell'estate scorsa era stata tenuta nascosta per due anni. Già combattente ai tempi dell'invasione delle forze sovietiche in Afghanistan, Mansour aveva abbracciato sin da subito la causa telebana combattendo agli ordini del mullah Omar e salendo in cima alla scala gerarchica del gruppo islamico. È stato capo della sicurezza a Kandahar e poi al ministero dell'Aviazione civile negli anni dei talebani al potere in Afghanistan. Dopo la morte del mullah Omar contro di lui però si era subito sollevata una dura contestazione dalle fazioni rivali che non lo riconoscevano come leader.
