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Viva Rai2!

Fiorello sull’addio di Corrado Augias: “Vanno tutti a La7, Rai3 una volta era cultura, oggi è Rai Cepu”

Nella seconda puntata di Viva Rai2 Fiorello ironizza sull’ennesimo addio illustre, quello di Corrado Augias passato a La7: “Il livello della Rai si riduce sempre di più dal punto di vista culturale, adesso siamo al livello elementare”.
A cura di Andrea Parrella
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Il sarcasmo di Fiorello sulla Rai e le sorti del servizio pubblico, che continua a perdere pezzi in questa stagione complessa. Dopo Fazio, Berlinguer, Annunziata, ieri anche Corrado Augias ha annunciato l'addi all'azienda dopo un'intera carriera, per passare a La7. Nel corso della seconda puntata di VivaRai2 Fiorello ha inevitabilmente scherzato sulla questione, rimarcando la perdita per l'azienda:

Tutti stanno andando a La7, il livello della Rai si riduce sempre di più dal punto di vista culturale, adesso siamo al livello elementare. L'altro giorno mia figlia guardava La7 e diceva "sto studiando". È talmente di cultura che Urbano Cairo la Gazzetta dello Sport la pubblica di nascosto. Rai3 una volta era la cultura della Rai, oggi è Rai Cepu.

Fiorello sugli ascolti del NOVE

Ironia di Fiorello anche sul NOVE, dopo aver letto titoli di giornale che definiscono Discovery una cenerentola in grado di superare gli ascolti di Rai2: "Quelli c'hanno i miliardi, altro che Cenerentola – dice Fiorello ridendo – sicuramente comprano gli ascolti". Poi corregge il tiro: "Gli ascolti non si possono comprare, se si potesse lo avremmo già fatto. Ci hanno dato una bella mazzolata, noi cosa possiamo fare? Fazio e Crozza sono bravissimi, a loro va il nostro applauso e l'auguro di fare sempre meglio".

Augias sull'addio alla Rai: "Nessuno mi ha trattenuto"

Le parole con cui Corrado Augias ha lasciato la Rai non sono passate inosservate. Il giornalista ha deciso di passare a La7 in aperta protesta con l'attuale dirigenza Rai: “Nessuno mi ha cacciato, ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace”, risponde quando gli chiedono quale sia stata la reazione della Rai di fronte alla decisione di passare a un’altra rete. Un giudizio severo che Augias motiva così: "Perché non amo l’improvvisazione. E in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La tv è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione”. Se ne va tessendo le lodi di alcuni dirigenti Rai che ricorderà con rimpianto: “Ad esempio Stefano Coletta. Grande uomo di prodotto, che rilanciò Rai3. L’hanno messo in un angolo”.

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