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Come è stato scoperto il cittadino russo ricercato dal 2014 per una frode da 2 milioni di euro

Un cittadino russo è stato arrestato lo scorso 3 aprile dalla polizia a Como. L’uomo si era presentato in Questura per chiedere il permesso di soggiorno, ma è risultato essere ricercato dal 2014 per una condanna per frode da oltre 2 milioni di euro.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Un 73enne è stato arrestato a Como nella giornata di mercoledì 3 aprile dalla polizia di Stato. L'uomo si era presentato con un passaporto armeno all'ufficio immigrazione della Questura per chiedere il rilascio del permesso di soggiorno. Da una verifica è emerso che nei suoi confronti pendeva un mandato di cattura internazionale emesso nel 2014 dal Tribunale di Tverskoy, a Mosca, per una frode da 2 milioni e 200mila euro. Il 73enne è stato anche denunciato a piede libero per aver presentato un documento falso.

Il mandato di cattura internazionale per frode

Il cittadino russo, nato in Germania e domiciliato a Como, era ricercato da 10 anni per frode. Nei giorni scorsi si era presentato all'ufficio immigrazione della Questura di Como per formalizzare la richiesta per il rilascio del permesso di soggiorno. Ai funzionari il 73enne ha presentato un passaporto armeno che, però, è stato riconosciuto come un falso.

Inoltre, in seguito a un esame della pratica della richiesta di soggiorno, è emerso come nei suoi confronti pendesse un mandato di cattura internazionale. Il 73enne, infatti, nel 2014 era stato condannato dal Tribunale russo di Tverskoy perché ritenuto colpevole di frode per una somma superiore ai 2milioni di euro.

La denuncia per il passaporto falso e l'arresto

Venuti a conoscenza di ciò, l'uomo è stato nuovamente convocato in Questura con il pretesto della formalizzazione della richiesta di soggiorno. Una volta entrato negli uffici, il 73enne ha presentato ancora il passaporto armeno che, attraverso una perizia, è stato riconosciuto come falso.

Così l'uomo è stato denunciato a piede libero e poi arrestato e condotto al carcere di Bassone in esecuzione del mandato di cattura internazionale. La sua posizione sarà valutata dalla Corte di Appello di Milano che dovrà decidere in merito alla sua estradizione.

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