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Preso il pirata della strada che aveva urtato e ucciso un motociclista dopo una lite al semaforo

È stato rintracciato e arrestato, con l’accusa di omicidio volontario, l’uomo che ieri a Montello (Bergamo) ha urtato con la macchina e ucciso un motociclista dopo un diverbio al semaforo. Ha 49 anni, ed è incensurato.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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È durata poco, la sua fuga. È stato rintracciato dai Carabinieri il pirata della strada che ieri intorno alle ore 13.30 a Montello, in provincia di Bergamo, ha urtato con la macchina e ucciso un motociclista dopo un diverbio al semaforo. Ha 49 anni, incensurato. Nato a Trescore Balneario, è residente proprio nel paese di Montello. Adesso si trova recluso nel carcere di Bergamo, arrestato con l'accusa di omicidio volontario.

Il diverbio al semaforo tra auto e moto

Il tutto è nato in via Papa Giovanni, in corrispondenza di un incrocio. Una piccola lite, uno screzio tra automobilista e motociclista fermi al semaforo per questioni inerenti alla circolazione stradale. Qualche scambio di parole, forse insulti. Uno scontro come tanti. Ma non certo da niente, per il conducente della Panda bianca.

Il 49enne al volante infatti non ci vede più: quella discussione non può certo finire lì, e il rivale merita una lezione. Così, appena scatta il verde, preme il piede sull'acceleratore della macchina e si lancia addosso al motociclista, speronandolo di proposito. 

La fuga dopo l'incidente e la caccia all'uomo

Il centauro cade così rovinosamente a terra, restando esanime in mezzo alla carreggiata dell'altro senso di marcia. Impatto mortale per il 55enne alla guida della moto, investito in pieno da un'altra vettura che non riesce a frenare in tempo. Del conducente della Panda, invece, nessuna traccia: dopo aver causato l'incidente scappa a tutto gas, lasciandosi alle spalle il motociclista sull'asfalto.

Sulle sue tracce si mettono immediatamente le forze dell'ordine, che non hanno neanche bisogno di dare la caccia all'uomo: una volta individuato l'autore dell'omicidio, attraverso testimonianze sul luogo e telecamere di sorveglianza, lo attendono davanti al portone di casa. Pronti a mettergli le manette ai polsi, e a condurlo in caserma.

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