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13 Giugno 2025
10:55

Vivi con un Maltese, un Barboncino nano o un Pastore tedesco che soffre di diarrea? Uno studio rivela il perché

Alcune razze sono più predisposte di altre a frequenti episodi di diarrea. Uno studio del Royal Veterinary College di Londra ha analizzato migliaia di casi e notato che spesso il trattamento con antibiotici non aiuta quando basterebbe un cambio nell'alimentazione e l'uso di probiotici.

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Capita davvero spesso e te ne sei reso conto, ormai. Il tuo Barboncino nano o il tuo Pastore Tedesco ha problemi di diarrea. Uno studio di un team che si occupa di epidemiologia veterinaria del Royal Veterinary College di Londra ha ora identificato ciò che non era ancora chiaro: alcune razze sono più esposte ad avere problemi di questo tipo.

Quali razze hanno più probabilità di avere episodi di diarrea e perché

Pubblicata su PLOS ONE, la ricerca indica che c'è una correlazione tra gli episodi di diarrea e l'appartenenza a sei razze in particolare. Oltre ai già citati Barboncini di taglia nano e Pastori Tedeschi, anche Maltesi, Yorkshire Terrier Cavapoo e Cockapoo (i cosiddetti "designer dogs") possono avere una probabilità doppia rispetto alle altre tipologie di cani di soffrirne.

Il motivo può derivare da diversi fattori come l'alimentazione quotidiana, le ore di attività fisica, la genetica e anche il comportamento delle persone di riferimento nel rivolgersi al veterinario e nel garantire cure adeguate al problema con costanza.

I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato oltre 2 milioni di cartelle cliniche che sono state prelevate da un data base nazionale, da cui poi sono state valutate poco più di 8 mila schede. Il risultato è stato che un cane su 12 va a visita dal veterinario proprio a causa di questa patologia.

I ricercatori hanno anche individuato il periodo della vita in cui accade più frequentemente: i cani sotto i tre anni e quelli sopra i nove. Questo aspetto non ha sorpreso gli esperti perchè nella prima fascia ci sono individui giovani che non hanno ancora sviluppato le difese immunitarie del tutto, mentre nella seconda si tratta chiaramente di soggetti adulti che vanno incontro ai problemi dell'anzianità.

Le razze che invece non vanno soggette facilmente a episodi di diarrea sono Jack Russell Terrier e Chihuahua.

I consigli degli studiosi per chi vive con queste razze di cani

Non mancano però consigli nello studio su come approcciare a questo problema, rivolti proprio alle persone di riferimento che sono coloro che, necessariamente, possono fare in modo che la diarrea acuta non sia autolimitante. Come emerge dalla ricerca, oltre l'80% dei cani non necessita di una seconda visita dal veterinario se si sono seguite correttamente le prescrizioni che contengono però indicazioni al trattamento in cui vengono dati probiotici e un cambio della dieta con alimenti altamente digeribili, nonché l'uso di antiemetici.

Il problema invece è che molti continuano a ricorrere agli antibiotici (quattro casi su dieci almeno) che, invece, secondo il team di ricerca devono essere un'eccezione e non la regola. Questo perché gli antimicrobici, secondo le linee guida internazionali, vanno prescritti solo quando si manifestano forme complicate (emorragiche o sistemiche ad esempio). Le indicazioni degli autori sono supportate da altre ricerche che hanno evidenziato l'assenza di vantaggi quando si è fatto uso massiccio di antibiotici.

Ciò su cui spingono gli esperti, comunque, è la presa di coscienza da parte delle famiglie che hanno cani delle razze analizzate a cambiare lo stile di vita, sostanzialmente, adeguando la routine alimentare e quella quotidiana in generale del cane senza insistere con terapie spot ma puntando a migliorare la qualità della vita. Il messaggio è rivolto anche ai veterinari, però, nell'educare le persone ma anche a non utilizzare farmaci ‘pesanti' avendo la possibilità di fare terapie alternative che non incidono in altro modo sulla salute del cane.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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