UN PROGETTO DI
12 Ottobre 2025
15:40

Una nuova specie di velenosissima rana freccia scoperta in Sud America

Scoperta al confine tra Perù e Brasile una nuova rana freccia, Ranitomeya hwata. Piccola, dai colori vivaci e velenosissima, vive nei bambù amazzonici e fino a oggi era sempre stata confusa con un'altra specie.

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La nuova specie Ranitomeya hwata. In foto una femmina che trasporta un girino sulla schiena. Foto da Twomey et al., 2025

Scoprire una nuova specie non sempre significa imbattersi in uno strano animale che nessuno aveva mai visto prima. A volte, le nuove specie sono sempre state sotto ai nostri occhi, solo che le abbiamo scambiate per altre già conosciute. È questo il caso di una nuova, spettacolare e velenosissima rana freccia amazzonica, appena scoperta al confine tra Perù e Brasile.

Si chiama Ranitomeya hwata e lo studio che la descrive, pubblicato recentemente sulla rivista Zootaxa, racconta proprio come questo piccolo anfibio dai colori vivaci sia stato fino a oggi confuso sempre con un'altra specie simile. Ed è anche così che si fanno nuove scoperte, rivedendo e approfondendo le cose che già sappiamo, o che pensavamo di sapere.

Un scambio di identità tra colorate rane velenose

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Fino a oggi questa rana è sempre stata confusa con una specie simile, Ranitomeya sirensis

Per anni, gli esemplari di questa rana osservati nei pressi di Rio Branco, nello stato brasiliano dell'Acre, erano stati identificati come Ranitomeya sirensis. Qualcosa però non tornava. Il canto, il comportamento riproduttivo e perfino la distribuzione geografica non coincidevano con quelli noti per questa specie. Un’analisi genetica più approfondita ha infine chiarito qual era mistero: non si trattava di una popolazione di R. sirensis rimasta isolata, ma di una specie completamente nuova.

Ranitomeya hwata è un piccolo gioiello di pochi centimetri, con la pelle gialla o blu attraversata da sottili strisce nere sul dorso e punteggiata di macchie scure su zampe e ventre. Come le altre rane freccia appartenenti alla coloratissima famiglia Dendrobatidae, produce potenti tossine dalla pelle che servono a scoraggiare i predatori, rendendola uno degli animali più velenosi del pianeta.

Nei secoli, le popolazioni native dell'Amazzonia hanno infatti imparato a sfruttare queste sostanze per avvelenare le punte delle frecce, da qui il nome rane "freccia" o "del dardo velenoso". E anche questa nuova specie non fa eccezione: è un concentrato di sostanze tossiche racchiuse in una piccola e coloratissima rana. Oltre all'aspetto, a distinguerla è anche il suo richiamo, più lungo e composto da un numero maggiore di impulsi, inconfondibile per chi studia i canti di queste rane.

Un nuovo tassello della biodiversità amazzonica da proteggere

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La rana si riproduce solo sulle piante di bambù del genere Guadua, tra le più colpite dalla deforestazione

Questa rana ha inoltre un legame strettissimo con il bambù del genere Guadua, una pianta tipica delle foreste amazzoniche. Vive quasi esclusivamente al suo interno, dove depone le uova e alleva i piccoli nelle cavità riempite d'acqua piovana che si formano tra i fusti. A differenza di altre specie simili però, dove entrambi i genitori si prendono cura dei girini, in questa specie i maschi non partecipano alle cure parentali, ma è solo la femmina a occuparsi dei suoi piccoli accudendoli e nutrendoli con uova non fecondate.

Oltre che per la loro tossicità, infatti, molte specie di rane freccia sono famose anche per avere abitudini riproduttive insolite per gli anfibi. Alcune sono infatti monogame, cosa rarissima tra rane, rospi e salamandre, ed entrambi i genitori si prendono cura dei lo piccoli spostandoli tra le pozze d'acqua, difendendoli dai predatori e portandogli da mangiare. R. hwata sembra invece poligama e i maschi si accoppiano con tante femmine diverse.

Lo stretto legame col bambù e la sua distribuzione piuttosto limitata – finora documentata solo tra Perù e Brasile e forse in Bolivia – ci indica però anche un'altra cosa: probabilmente questa nuova specie è già minacciata. Il bambù amazzonico è infatti uno degli habitat più delicati e colpiti dalla deforestazione e considerando che questa specie, a differenza delle altre, sembra riprodursi solo su questa pianta potrebbe già essere a rischio estinzione.

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