UN PROGETTO DI
23 Novembre 2025
11:19

Una donna è stata uccisa dal cervo che aveva salvato e stava cercando di addomesticare

Una donna di 64 anni è morta dopo essere stata attaccata da un cervo che viveva in un recinto nella sua proprietà e stava cercando di addomesticare. Anche l'animale è stato ucciso.

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La 64enne Jodi Proger è stata uccisa dal cervo che aveva in casa

Una donna di 64 anni di nome Jodi Proger è stata uccisa dal cervo che stava provando ad addomesticare. È successo in Ohio, Stati Uniti, lo scorso 15 settembre. Secondo le ricostruzioni dello sceriffo James Zusack, l'animale si trovava nella proprietà della donna all'interno di un recinto.

Anche il cervo, un maschio, è stato ucciso. È stato abbattuto dagli agenti giunti sul luogo dell'incidente.

Come ha fatto il cervo a uccidere la donna

Il 15 novembre 2025 gli agenti dell'ufficio dello sceriffo della contea di Belmont sono stati inviati a Stewartsville, in seguito alla segnalazione di un attacco di animali. Secondo l'allarme, una donna di 64 anni identificata come Jodi Proger, era rimasta intrappolata in un recinto insieme al cervo che si trovava nella sua proprietà.

I familiari della vittima quando si sono resi conto di quello che stava succedendo hanno provato a intervenire prima dell'arrivo delle forze dell'ordine, ma senza successo. Solo i proiettili degli agenti hanno posto fine all'aggressione, uccidendo l'animale e scrivendo il finale più tragico.

Scorrendo i profili social della donna, emerge un aspetto inquietante: il cervo non era entrato nella proprietà di Proger per caso, ma viveva lì da mesi. Secondo il racconto che emerge da post e foto, il cervo era stato salvato da "morte certa" e una volta ristabilitosi era rimasto in casa della 64enne, la quale aveva deciso di prendersi cura di lui "come se fosse un figlio" e lo aveva chiamato Wheezer. Nelle ultime foto pubblicate, risalenti al 31 ottobre, si vede il cervo nel salotto di casa travestito in occasione di Halloween.

Il cervo dalla coda bianca (Odocoileus virginianus) è tra le specie più diffuse negli Stati Uniti, un maschio adulto può pesare anche 150 chili, e il rischio di lesioni gravi in caso di scontro sono molto alte. Anche se viene cresciuto in casa resta sempre un animale selvatico, e come tale non dovrebbe mai entrare in contatto con le persone, soprattutto per periodo di tempo prolungati, e anche se si tratta di una specie considerata dall'opinione comune come non pericolosa per l'essere umano.

Perché non si deve addomesticare un animale selvatico

Il caso di Proger mostra come le specie selvatiche restino tali anche quando vengono cresciute a stretto contatto con l'essere umano. Gli animali selvatici mantengono comportamenti, istinti e necessità che non possono essere cancellati con la semplice convivenza.

A differenza delle specie domestiche, che hanno quindi subito un lungo processo di domesticazione, gli animali selvatici non hanno codici di comunicazione condivisi con l'uomo, e la nostra specie non può capire né rispondere alle loro necessità. Quando un animale selvatico viene prelevato in natura e portato nel mondo dell'uomo, subisce un processo di addomesticazione, che non cancella la storia evolutiva della specie a cui appartiene ma cambia solo superficialmente alcune abitudini del singolo individuo.

Addomesticare un animale selvatico è sempre molto pericoloso perché anche quando appare docile o collaborativo, come probabilmente era anche Wheezer, conserva una reattività che può manifestarsi all’improvviso, soprattutto in ambienti domestici dove gli stimoli non corrispondono a quelli per cui è preparato. Tentare di addomesticarlo significa quindi esporre sé stessi e l’animale a una serie di situazioni potenzialmente mortali.

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