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Il corpo senza vita di un grosso cetaceo è comparso in mare nelle prime ore di questa mattina, 17 settembre, proprio davanti a uno dei luoghi più iconici di Livorno, la Terrazza Mascagni. Si tratta con ogni probabilità di una balenottera comune lunga circa 14 metri, che mostrava già segni avanzati di decomposizione. Un dettaglio che lascia supporre come la morte sia avvenuta in mare aperto, giorni fa, prima che le correnti spingessero il corpo fino alla costa.
Il ritrovamento della carcassa di balenottera a Terrazza Mascagni
La segnalazione è arrivata alla Capitaneria di Porto che ha subito inviato sul posto una squadra, insieme alla polizia municipale e alla protezione civile su disposizione del sindaco Luca Salvetti. Sono stati allertati anche i tecnici di ARPAT, l'agenzia regionale per la protezione ambientale, chiamati a chiarire con precisione di quale specie si tratti e, se possibile, a stabilire le cause della morte. Sul posto anche il direttore del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, mentre lungo la balaustra della Terrazza si è radunata una piccola folla di curiosi.
Non è la prima volta che la costa livornese si trova a fare i conti con il corpo senza vita di una balenottera. Nel marzo 2024 un giovane individuo lungo circa 5 metri era stato trovato nei pressi di Antignano, mentre nel 2022 un altro cetaceo era finito spiaggiato tra Chioma e Quercianella, costringendo capitaneria e vigili del fuoco a una complessa operazione di rimozione in mare aperto. Si tratta di eventi non più così rari, anche perché negli ultimi anno le segnalazioni di questa specie lungo le coste italiane sono in significativo aumento.
La balenottera comune, una specie ancora a rischio nel Mediterraneo

La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è il secondo animale più grande del pianeta con i suoi 22 metri di lunghezza e il peso che può arrivare a 70 tonnellate. La popolazione mediterranea, nonostante l'aumento degli avvistamenti, viene però ancora considerata "In pericolo" all'interno della Lista Rossa dell'IUCN. Tra le minacce principali ci sono sono le collisioni con le imbarcazioni, ma anche le reti fantasma, plastica, il disturbo sonoro causato dalle navi e la pesca eccessiva, che riduce la disponibilità di cibo per i cetacei.
Inoltre, uno studio recente condotto dall'Università di Siena ha rilevato anche la presenza di nicotina, farmaci come il paracetamolo, filtri UV e altri contaminanti all'interno dei corpi delle balenottere che vivono nel Mediterraneo. Le analisi degli esperti chiariranno le eventuali responsabilità umane nella morte dell'individuo trovato proprio di fronte alla Terraza Mascagni, un ritrovamento che, nonotante l'aumento delle segnalazioni della speie negli ultimi anni, ci ricorda che non possiamo ancora abbassare la guardia.