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Un orso è stato trovato morto in Abruzzo oggi, 27 agosto. Secondo la testimonianza oculare fornita a Fanpage.it dallo zoologo Paolo Forconi, l'animale si trovava nelle vicinanze dell'Olmo di Bobbi, vicino a Ortona dei Marsi e non lontano dal luogo dove ad aprile scorso è stato trovato un altro orso privo di vita.
Contattato da Fanpage.it, il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ha ancora confermato il ritrovamento dell'animale: "Stiamo cercando di acquisire elementi su sesso ed età. Ma per il momento si capisce ancora poco".
La testimonianza: "Secondo orso morto nella stessa zona"
"Mi trovavo nei pressi dell'Olmo di Bobbi quando ho visto passare due macchine dei guardiaparco – spiega Forconi – mi sono avvicinato e ho visto che caricavano l'animale sui mezzi che utilizzano di solito in questi casi. Dalla strada ho visto mentre lo caricavano".
Le cause della morte sono ancora ignote: "Ero troppo lontano per poter capire cosa sia successo. Non posso fare ipotesi, ma si tratta di una zona abitualmente frequentata dagli orsi dove pochi mesi un altro era stato trovato morto".
Il corpo dell'orso adesso sarà esaminato dagli esperti per determinare le circostanze del decesso, ma da quello che si apprende dalle testimonianze sul posto "l'animale era in avanzato di decomposizione", e potrebbe essere quindi morto tempo fa.
È il secondo orso morto nel giro di pochi mesi
Si tratta del secondo orso bruno marsicano è trovato morto in pochi mesi. Il primo è stato avvistato da un gruppo di escursionisti tra i sentieri di montagna di Goriano Sicoli, nel cuore dell'Abruzzo. Il ritrovamento è avvenuto durante un'escursione, quando il gruppo si è imbattuto nel plantigrado che giaceva a terra in posizione supina e presentava tracce di sangue vicino alla bocca.
La necroscopia eseguita dagli esperti dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo non ha isolato un'unica causa della morte, ma ha escluso le più temute: avvelenamento e colpi d'armi da fuoco, benché nel corpo siano stati rinvenuti pallini da caccia.
Restano circa 60 orsi bruni marsicani, la sottospecie più rara al mondo, è ogni individuo è prezioso per il futuro di questa popolazione endemica dell'Appennino centrale italiano.
