UN PROGETTO DI
9 Ottobre 2025
17:06

Un altro orso morto in Trentino, il suo ritrovamento non era stato reso noto per indagare sull’ipotesi bracconaggio

L'orsa F32 è stata trovata morta in Val di Sole lo scorso marzo, ma la notizia è stata resa nota solo ora per chiarire eventuali responsabilità umane, poi escluse. La convivenza tra orsi e attività umane rimane estremamente complessa: restano aperti altri casi recenti di orsi uccisi o ritrovamenti sospetti.

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L’orsa, identificata come F32, è stata trovata nel marzo scorso nei boschi della Bassa Val di Sole

La notizia è arrivata solo ora, ma la morte dell'orsa F32 risale allo scorso marzo. L'animale, una femmina di nove anni, era stato trovato senza vita nei boschi della Bassa Val di Sole il 15 marzo 2025. Solo dopo mesi di indagini la Procura della Repubblica di Trento ha disposto l'archiviazione del caso, escludendo così l'ipotesi di bracconaggio. Secondo quanto comunicato dalla Provincia autonoma di Trento, il ritrovamento del corpo non era stato reso pubblico proprio per non compromettere le indagini e verificare eventuali responsabilità umane.

Solo ora, conclusa l'inchiesta e archiviata ogni ipotesi di reato, la vicenda è stata resa nota. Dalle analisi non sono emersi elementi riconducibili ad azioni di bracconaggio, anche se non è stato diffuso alcun dettaglio ulteriore sulle possibili cause della morte. La notizia della morte dell'orsa F32 si inserisce in un contesto sempre più complesso e già segnato da altri episodi drammatici che coinvolgono l'orso bruno in Trentino, una popolazione che continua a vivere in un equilibrio sempre più precario tra tutela e conflitti con le attività umane.

E di qualche settimana fa, infatti, il ritrovamento di un'altra orsa morta in Val di Sole, e già nel 2023, la femmina F36 era invece stata uccisa nei boschi di Sella Giudicarie. In quel caso, le indagini hanno portato invece all'identificazione di due cacciatori settantenni, ora rinviati a giudizio con l'accusa di uccisione di animale "cagionata con crudeltà e senza necessità". L'udienza è stata fissata per febbraio 2026 e il processo potrebbe segnare un punto di svolta nel difficile e controverso dibattito sulla gestione degli orsi in Trentino.

A rendere il quadro ancora più difficile e per certi versi inquietante, sempre poche settimane fa, il ritrovamento di una pelle di cucciolo d'orso all'interno di un parco giochi a Fondo, in Val di Non. Un episodio su cui sono ancora in corso accertamenti, ma che ha riacceso il dibattito e la preoccupazione per la presenza di atti di bracconaggio in aumento verso i plantigradi. La morte di F32, pur non essendo stata causata da attività umane, si aggiunge quindi a una lunga serie di eventi che testimoniano quanto difficile rimanga la convivenza con gli orsi in Trentino.

Tuttavia, ci sono anche buone notizie: è di queste ore il ritorno in natura di un'altra orsa, l'anziana F3. Dopo essere stata investita il 23 agosto a Borzago, la femmina di ben 17 anni e mezzo, è stata curata al Centro Faunistico del Casteller, dotata di radiocollare ed è tornata libera. La convivenza tra plantigradi e attività umane sulle Alpi rimane indubbiamente complessa, difficile e in costante evoluzione, ma il numero di orsi trovati morti di recente sta iniziando a diventare preoccupante.

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