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Sull'isola di Jicarón, al largo di Panama, vive una popolazione di cebi cappuccini molto particolare e che da tempo attira l'attenzione degli etologi per una serie di comportamenti decisamente fuori dal comune. Queste piccole scimmie sono già famose per saper utilizzare strumenti, come i sassi per rompere noci e molluschi, ma ora sono al centro di un nuovo studio che racconta qualcosa di ancora più sorprendente: la diffusione di una vera e propria "moda" tra i giovani maschi.
Una moda inquietante, però, perché consiste nel rapire i cuccioli di un'altra specie: le scimmie urlatrici. Tutto è cominciato nel 2022, quando la ricercatrice Zoë Goldsborough, esaminando le immagini catturate dalle fototrappole posizionate sull'isola, ha notato qualcosa di mai visto prima: una cappuccina con un cucciolo di scimmia urlatrice aggrappato alla schiena. Inizialmente si è pensato a una vera e propria adozione, come già osservato in altri primati, ma c'era un dettaglio insolito.
A insospettire i ricercatori è stato il fatto che il rapitore era un maschio, comportamento molto raro nelle adozioni interspecifiche, dove di solito sono le femmine – spesso in allattamento – a occuparsi istintivamente dei cuccioli di altri animali. Nei mesi successivi, le fototrappole hanno poi svelato che si trattava di un caso isolato, ma di un comportamento diffuso. Il giovane maschio, soprannominato Joker, era stato visto più volte insieme a cuccioli di urlatrice. E in poco tempo, altri quattro maschi hanno cominciato a fare lo stesso.

In 15 mesi sono stati documentati 11 diversi rapimenti di cuccioli portati in giro per giorni, mentre i cebi continuavano le loro normali attività quotidiane. La cosa più inquietante è che i piccoli non sopravvivevano mai. Nessuno dei cuccioli veniva ferito o aggredito volontariamente, ma i cebi non potevano per ovvi motivi allattarli e nutrirli. Alcune urlatrici appena nate venivano anche rapite davanti agli occhi delle madri, riprese dai ricercatori mentre li chiamavano disperate dai rami vicini.
Ma perché lo fanno? Non sembrano esserci benefici evidenti diretti. I maschi non ricevono vantaggi sociali o gerarchici, non mangiano i piccoli e non sembrano nemmeno accudirli o giocarci. Secondo gli autori dello studio pubblicato su Current Biology, tutto potrebbe essere nato per noia. A Jicarón non ci sono predatori né pressioni ecologiche particolari, e i cebi cappuccini, primati straordinariamente intelligenti e curiosi, hanno molto tempo libero. Forse troppo.
Potrebbe quindi trattarsi di un'inquietante "tradizione culturale", una moda forse simile a quella che si è diffusa tra le orche islandesi, viste nuotare insieme a cuccioli di globicefalo, ma che tuttavia ha esiti davvero tragici per i cuccioli coinvolti. Anche tra le scimmie e gli altri animali, come tra noi esseri umani, possono del resto nascere mode che non servono a nulla e che, anche se dal nostro punto di vista possono sembrare crudeli, ci ricordano quanto può essere complesso e sfaccettato il mondo animale.