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Mutilare gli animali domestici, sia gatti che cani, per ragioni meramente estetiche è una prassi che non è stata ancora debellata. E non basta introdurre divieti nazionali, come in Italia, ma ricordarsi che esiste anche il fenomeno dell'importazione che va bloccato. A pensare a qualcosa di veramente impattante, ora, è il Regno Unito che a breve potrebbe impedire a chiunque di importare animali sottoposti a vere e proprie sevizie.
Cani con le orecchie tagliate, gatti senza unghie, cuccioli strappati via piccolissimi dalla madre e dai fratellini: sono solo alcuni esempi di quali casi sono stati presi in considerazione nella nuova proposta di revisione dell'Animal Welfare (Import of Dogs, Cats and Ferrets) Bill, ovvero la legge che disciplina in merito al benessere animale che si sta discutendo nel Parlamento britannico.
Mutilazioni e traffico illecito: la situazione di cani e gatti nel Regno Unito
In particolare il progetto di legge di legge punta a regole stringenti per vietare l’ingresso nel Paese di animali a cui vengono mutilate le orecchie, il cosiddetto "ear cropping" e le code nel caso dei cani. E per quanto riguarda i gatti il divieto è rispetto a chi pratica ancora il "declawing", ovvero la rimozione delle unghie. I motivi per cui questi interventi vengono praticati non attengono in alcun modo a questioni di salute ma solo perché così piacciono dal punto di vista estetico e c'è ancora, purtroppo, richiesta.
La proposta prevede anche una tutela fondamentale rispetto alla necessità di un corretto sviluppo psicofisico per gli animali: non essere strappati via dalle madri e dai fratelli di cucciolata troppo presto. Ma qual è il tempo giusto? Ad ora è stabilito che non vanno prelevati prima che siano passate 15 settimane, ma si è finalmente compreso che è un lasso di tempo ancora troppo breve perché il cucciolo possa affrontare la sua "seconda vita" insieme a una famiglia umana. La proposta prevede che non potranno essere più importati cuccioli di età inferiore ai sei mesi e per quanto riguarda le madri che sono in attesa devono aver superato i 42 giorni di gestazione per evitare rischi durante il viaggio.
La RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) ha stilato un report in cui ha analizzato il fenomeno dell'importazione di animali mutilati nel Regno Unito, arrivando a decretare che c'è stato un aumento del 2000% di casi negli ultimi dieci anni. Una cifra abnorme, considerando in particolare che le operazioni chirurgiche, fatte poi senza alcuna competenza e rispetto degli animali, sono effettuate per ragioni meramente estetiche. Ancora, infatti, un cane con le orecchie mozzate attira l'attenzione di gente che così vuole mostrare un'immagine di sé basata su un aspetto ‘cattivo' dell'animale, a favore soprattutto dei social ovvero pubblicando video e foto e catturando l'interesse del pubblico in Rete con immagini accattivanti.
Questi animali, poi, gatti o cani che siano, affrontano dei viaggi allucinanti, in condizioni pessime da tutti i punti di vista: non solo stipati l'uno accanto all'altro e privi dei più elementari bisogni fisici da appagare ma anche, chiaramente, sottoposti a uno stress psicologico insopportabile. Il traffico è illecito e tendenzialmente avviene da paesi dell'est Europa in cui le regole sanitarie sono molto blande se non del tutto assenti.
Cosa cambierebbe con la nuova legge sul benessere animale in UK
L’approvazione di questa legge, qualora avverrà, potrebbe essere una svolta concreta nella prevenzione del maltrattamento animale: colpisce la domanda, scoraggia l’offerta e manda un messaggio chiaro anche a chi compra animali online senza informarsi. Colpisce quindi sia chi pratica questi orrori ma anche chi ha il dovere di comprare responsabilmente, perché di questo si tratta del resto: acquistare un animale senza avere alcuno scrupolo nel valutare gli aspetti più importanti a tutela del soggetto stesso che dovrebbe essere poi trattato come un membro della famiglia. Gli acquisti online, del resto, sono in assoluto i più scorretti, soprattutto quando si punta a prezzi bassi o anche si è disponibili a spendere tanto guardando all'animale come se fosse un oggetto, dimenticandosi pure che quel cucciolo che si desidera tanto è spesso nato da una madre sfruttata a vita in quelle che sono vere e proprie fabbriche di cuccioli, le cosiddette puppy mills dove gli accoppiamenti sono forzati e i parti indotti.
Dogs Trust, British Veterinary Association e RSPCA, associazioni molto importanti e riconosciute a livello internazionale, da anni chiedono una legge che tuteli gli animali in questo senso e che, sebbene sembra rivolta solo al benessere degli animali, consente anche alle famiglie che li aspettano di non trovarsi in situazioni in cui poi dovranno affrontare problematiche molto serie, non solo dal punto di vista di eventuali e quasi certi problemi fisici ma anche comportamentali.
Il 4 luglio ci sarà alla Camera dei Comuni la terza lettura della proposta di legge e solo allora si capirà se la nuova normativa avrà luce e potrà diventare un esempio anche per gli altri paesi, Italia compresa.