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25 Agosto 2025
20:00

5 specie di squali dai nomi più strani: quali sono e perché si chiamano così

Nel mondo esistono oltre 500 specie, alcune dai nomi piuttosto curiosi come tappeto, pigiama o stampo da biscotti, ispirati a forme, colori o comportamenti particolari.

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Alcuni squali hanno nomi decisamente singolari

Nei nostri mari vivono e nuotano tantissime specie diverse di squali. E se più o meno tutti conosciamo quelli più famosi e iconici, come lo squalo bianco, quello tigre o il gigantesco squalo balena, ne esistono tanti altri un po' meno noti e soprattutto dai nomi decisamente singolari. Esistono infatti più di 500 specie diverse di squali, distribuite in quasi tutti i mari e oceani del pianeta, dalle barriere coralline tropicali agli abissi, passando per il nostro Mediterraneo.

Alcuni sono predatori di grandi dimensioni, altri vivono nascosti tra i fondali e non superano il metro di lunghezza. In questa incredibile diversità non stupisce che molti abbiano quindi ricevuto nomi comuni curiosi e insoliti, ispirati solitamente a tratti fisici bizzarri, a comportamenti particolari o persino alla fantasia dei pescatori che li hanno incontrati per primi. Ecco quindi cinque tra gli squali con i nomi più strani e le storie che si nascondono dietro di essi.

Lo squalo tappeto

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Lo squalo tappeto maculato (Orectolobus maculatus). Foto da Wikimedia Commons

Lo squalo tappeto maculato – il cui nome scientifico è Orectolobus maculatus – appartiene all'ordine Orectolobiformes, un insieme di specie dall'aspetto appiattito e adattate alla vita tra i fondali. Questi pesci se ne stanno quasi sempre nascosti tra i fondali sabbiosi e il soprannome "tappeto" deriva proprio dal loro aspetto piatto. Il maculato, in particolare, è anche ricoperto di disegni e macchie che ricordano quasi un arazzo orientale. Grazie a queste caratteristiche, lo squalo tappeto si sdraia immobile mimetizzato col fondale e le rocce, aspettando che prede ignare gli passino accanto e scattando in un baleno per catturarle.

Lo squalo stampo da biscotti

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Isistius brasiliensis è conosciuto anche come squalo sigaro per il suo aspetto allungato e con pinne poco sviluppate. Foto da Wikimedia Commons

Lo squalo Isistius brasiliensis è un piccolo predatore di profondità, lungo appena 50 centimetri, che ha più di un nome comune singolare. È noto infatti come squalo tagliatore, squalo sigaro e – soprattutto – squalo stampo da biscotti. Questo nome viene dalle ferite che lascia: quando morde una preda, utilizza i denti inferiori seghettati per strappare un pezzo di carne circolare, simile appunto alla forma di un biscotto. Balene, delfini, altri squali e persino sottomarini militari portano i segni dei suoi morsi. Un predatore minuscolo che solitamente non uccide la sua preda, ma che è comunque in grado di lasciare un segno… letteralmente.

Lo squalo limone

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Lo squalo limone (Negaprion brevirostris) è chiamato così per il colore giallastro della sua pelle

Non ha naturalmente nulla a che fare con gli agrumi, se non in parte per il colore. Lo squalo limone (Negaprion brevirostris) deve infatti il suo nome "botanico" alla tonalità giallastra della pelle, che gli permette di camuffarsi nelle acque poco profonde delle lagune e dei litorali sabbiosi. È una specie costiera, diffusa soprattutto nei mari tropicali americani, e può raggiungere i tre metri di lunghezza. Pur essendo di notevoli dimensioni e simili ad altre specie di squali più "classiche", è tuttavia considerato relativamente poco aggressivo nei confronti degli esseri umani. Come tanti altri squali è purtroppo considerato a rischio estinzione.

Lo squalo dal becco d'uccello

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Deania calcea ha invece un muso allungato che ricorda il becco di un uccello. Foto da Wikimedia Commons

Il suo nome scientifico è Deania calcea, e appartiene alla famiglia dei centroforidi, un gruppo di squali che hanno spesso un "naso" molto appuntito. Vive nelle acque profonde dell'Atlantico e del Pacifico e può raggiungere un metro e mezzo di lunghezza. Il nome comune nasce proprio dalla forma estremamente allungata e piatta del muso, che ricorda il becco di un uccello. Questa caratteristica, oltre a renderlo inconfondibile, lo aiuta probabilmente a percepire meglio le vibrazioni e i movimenti delle sue prede nell'oscurità degli abissi. Si nutre soprattutto di piccoli pesci e crostacei.

Lo squalo pigiama

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Le strisce scure di Poroderma africanum ricordano quelle di un pigiama. Foto da Wikimedia Commons

Lo squalo Poroderma africanum è una specie endemica delle coste sudafricane. Viene chiamato "pigiama" per via delle sue strisce verticali scure su fondo chiaro, che ricordano molto le righe di un pigiama "classico" come quelli che si vedono spesso in film e cartoni animati. È uno squalo relativamente piccolo, che raramente supera il metro e mezzo, e si nutre soprattutto di crostacei e piccoli pesci. Non rappresenta un pericolo per gli esseri umani, anzi. Viene infatti osservato spesso dai sub che esplorano le coste rocciose del Sudafrica. Fa parte dei cosiddetti "squali gatto", come il più famoso gattuccio.

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