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8 Agosto 2025
12:26

Solo a Napoli e Perugia ci sono ospedali per animali: Italia maglia nera per la sanità veterinaria pubblica

In Italia cresce la domanda di servizi pet-care, ma persistono gravi carenze e disuguaglianze tra territori. Secondo il XIV rapporto Legambiente, mancano strutture veterinarie pubbliche di prossimità: solo Perugia e Napoli le offrono ai loro cittadini.

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In Italia, nonostante una domanda in crescita soprattutto da parte dei nuclei familiari più fragili, il benessere degli animali d’affezione e delle loro famiglie resta fuori dalle priorità delle politiche pubbliche: i servizi offerti dalle amministrazioni comunali nel settore pet-care mostrano gravi ritardi strutturali e forte disomogeneità tra comuni costieri e comuni interni.

La denuncia è contenuta nel XIV rapporto nazionale “Animali in Città” di Legambiente sulle performance dei Comuni e delle ASL nella gestione degli animali nei centri urbani presentato l'8 agosto durante la 37° edizione dei Festambiente, il festival nazionale del Cigno Verde dal 6 al 10 agosto a Rispescia, Grosseto.

Italia priva di sanità veterinaria pubblica di prossimità

Legambiente è tornata a denunciare l‘assenza di una sanità veterinaria pubblica di prossimità: su tutto il territorio nazionale, infatti, sono presenti solo due ospedali veterinari pubblici, nelle città di Perugia e Napoli.

I dati raccolti dall'associazione nel rapporto di cui è autore Antonino Morabito, confermano un trend fortemente negativo per ciò che riguarda la spesa pubblica per il settore pet-care: nel 2024 il 74,9% è stata a carico dei Comuni, mentre le ASL, che dovrebbero garantire i servizi sociosanitari essenziali per le famiglie in difficoltà, coprono solo il 25,1% del totale.

Solo i cittadini di Napoli e Perugia possono contare su una copertura sanitaria e l’integrazione tra servizi veterinari e socioassistenziali. Tuttavia, come mostra la storia della cagnolina Mulan, morta in provincia di Napoli perché non ha ricevuto assistenza in tempo, spesso i cittadini delle periferie o lontani dai grandi centri continuano a pagare un prezzo molto alto.

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L'Asl di Napoli 1 tra le realtà più virtuose

Non solo la fotografia dei ritardi da colmare però. Anche quest’anno Legambiente assegna il Premio “Animali in città” a quelle realtà virtuose che si sono distinte per l’offerta di servizi e azioni dedicate alla prevenzione del benessere animale, sulla base di 36 indicatori per i Comuni e dei 25 per le Aziende Sanitarie.

Tra le amministrazioni comunali premiate, Napoli si distingue per la copertura sanitaria e l’integrazione tra servizi veterinari e socioassistenziali; San Giovanni in Persiceto (Bologna) eccelle grazie a servizi integrati, un forte attivismo civico e ordinanze comunali efficaci; Modena per l’investimento economico significativo e una regolamentazione urbana completa a tutela del benessere animale. Tra i Comuni sotto i 5.000 abitanti, premiati Zocca (Modena) e Campodolcino (Sondrio) per i loro investimenti in educazione civica e in progetti sociali adattati al contesto rurale e montano.

Tra le ASL più virtuose, invece, si distinguono Napoli 1, Bergamo e Vercelli, che oltre a fornire dati puntuali, integrano meglio i servizi sanitari con quelli offerti dai Comuni, "operando con proattività", spiegano dall'associazione.

L'appello di Legambiente: incrementare la sanità veterinaria pubblica

Legambiente chiede che si investa sulla sanità veterinaria pubblica, come spiega Giorgio Zampetti, direttore generale dell'associazione: "Il XIV Rapporto di Animali in città conferma che solo grazie a solide alleanze tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati è possibile garantire il benessere delle famiglie con animali d’affezione. Per questo chiediamo di promuovere ed agevolare la firma di 1.000 accordi o patti di comunità in tutto il Paese. È urgente rilanciare la sanità veterinaria pubblica di prossimità, obiettivo per cui chiediamo al Governo di realizzare un piano nazionale a supporto delle Regioni che consenta l’assunzione stabile di 6.000 veterinari e alle Regioni il raggiungimento complessivo di 1.000 strutture veterinarie pubbliche (850 tra canili sanitari e gattili sanitari e circa 150 ospedali veterinari pubblici), distribuite equamente sul territorio in rapporto alla popolazione servita".

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