;Resize,width=638;)
Il 59enne Rocco Andrianò è morto giovedì primo maggio a seguito di un incidente stradale con un cinghiale sull'Isola d'Elba, nel Parco Nazionale dell'Arcipelago. L'incidente è avvenuto lungo la strada del Monumento che collega Marina di Campo a Lacona, frazione del Comune di Capoliveri.
Secondo le ricostruzioni, l'uomo stava viaggiando sulla sua motocicletta quando il cinghiale ha improvvisamente attraversato la carreggiata. Il violento impatto non ha lasciato scampo: sia Andrianò che l'animale sono morti. I soccorsi giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 59enne.
Andrianò era dipendente di Esa, l'azienda dei servizi ambientali dell’isola, ed era molto conosciuto all'interno della comunità, come ha ricordato il sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini: "Era sempre sorridente e disponibile". Il primo cittadino ha anche evidenziato il problema della presenza degli ungulati selvatici sull'isola: "Ci troviamo di fronte a una tragedia che ci mette tutti davanti alle nostre responsabilità. Saremo certamente criticati per il fatto di intervenire decisamente solo dopo un incidente di questo tipo, ma è il momento di dire basta e fare qualcosa di definitivo per risolvere questo problema".
Il problema dei cinghiali sull'Isola d'Elba
La gestione dei cinghiali e di altri ungulati selvatici nell'area del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è da sempre al centro delle discussioni tra le amministrazioni locali, compreso l'Ente parco, e le realtà ambientaliste.
L'aumento del numero di cinghiali in una realtà come la piccola isola dell'Elba è particolarmente sentito dalla comunità locale, e i Sindaci da tempo chiedono campagne di gestione, anche attraverso abbattimenti selettivi. La scelta di procedere con il controllo della popolazione di cinghiali, come avvenuto già con i mufloni dell'isola del Giglio, sarebbe già stata presa dal Parco che a questo fine aveva approvato una delibera all'inizio del 2024.
Legambiente: "Solito sciacallaggio antiambientalista"
Sulla vicenda è intervenuta anche Legambiente Arcipelago Toscano che dopo aver espresso "le più sentite condoglianze ai familiari per la tragica scomparsa di Rocco Andrianò" ha stigmatizzato "il solito sciacallaggio antiambientalista" e "il consueto scaricabarile istituzionale".
Nella sua nota, l'associazione ha ricordato che i cinghiali sono stati introdotti sull'isola per essere cacciati: "La situazione è fuori controllo perché, dopo che da 30 anni Legambiente chiede interventi per tutelare biodiversità, agricoltura e sicurezza, solo recentemente, e grazie nuovamente alle associazioni ambientaliste e ai comitati, all'Elba è stata tolta la definizione di ‘area vocata' al cinghiale e che i Comuni hanno finalmente accettato di parlare di un forte contenimento fino all'eradicazione di una specie introdotta all'Elba a fini esclusivamente venatori negli anni 60 e 70, molto prima dell'istituzione del Parco dell'Arcipelago Toscano che risale al 1996″.