
Seresto. Per chi ha un cane questa parola è ben nota: è la marca di un collare antiparassitario tra i più diffusi al mondo. La giornalista Sabrina Giannini che da tempo si occupa di tematiche legate al benessere degli animali, durante l'ultima puntata della sua trasmissione "Indovina chi viene a cena?" andata in onda sabato 13 dicembre su Rai 3, ha puntato i riflettori sul prodotto della casa farmaceutica tedesca Elanco, che ha acquisito il brevetto da Bayer Animal Health, per il susseguirsi di casi negli Stati Uniti di cani morti o gravemente ammalati per aver indossato il collare.
La composizione di questo strumento finalizzato alla profilassi per pulci, zecche e altri vettori è basata su due principi attivi di cui uno, l'imidacloprid, è un insetticida che in agricoltura è vietato nell'Unione Europea per i gravi rischi ambientali che provoca, soprattutto nei confronti delle api e anche di altri impollinatori.
Una lunga scia di casi: le prime segnalazioni nel 2015
E' un tema che su Kodami abbiamo affrontato già nel lontano 2021, anno in cui è stato reso noto il primo report in Usa da parte dell'Epa, l’Environmental Protection Agency, in cui erano indicati i decessi di quasi 1.700 cani in Usa collegati all'uso del prodotto. L'indagine si era basata su 75 mila segnalazioni inviate dai consumatori all'agenzia, di cui quasi mille riportavano anche effetti collaterali riscontrati sull’uomo. Ma le prime segnalazioni negli Stati Uniti sui danni del collare non indicati nel bugiardino che lo accompagnava nella confezione – come dermatiti, problemi neurologici e, in alcuni casi, anche la morte degli animali – risalgono addirittura al 2015, come riportato in un documento ufficiale sempre dell'agenzia pubblicato nel 2022.
Nel tempo l'indagine è andata avanti, arrivando fino al Congresso americano dove sono state anche ascoltate le testimonianze di persone che hanno visto morire il proprio compagno a quattro zampe, come è stato mostrato durante il servizio su Rai 3.
Il momento di svolta, negli Stati Uniti, è accaduto nel 2022, prima con un'audizione nella "House Oversight Subcommittee on Economic and Consumer Policy", un organo della "Committee on Oversight and Accountability" che si occupa negli Stati Uniti della protezione dei consumatoriBayer Animal Health rapporto ufficiale del Congresso stesso.
Quel documento è stato fondamentale per le indagini successive e il caso, già emerso a livello stampa, era arrivato a diventare un argomento di dibattito su tutti i media statunitensi, mettendo anche in luce il fatto che la stessa EPA aveva gestito male le segnalazioni ricevute e quanta poca trasparenza vi era stata nei confronti dei consumatori, noncHè la mancanza di un intervento immediato nei confronti della casa produttrice.
Si è arrivati così al 2023, anno in cui l'agenzia di protezione dell'ambiente finalmente ha prodotto un'analisi scientifica sul collare e i danni che causa, stabilendo che il prodotto poteva però essere comunque mantenuto sul mercato ma obbligando Elanco a comunicare meglio i rischi associati. Tra il 2024 e l'anno che sta per chiudersi è la stessa EPA ad aver pubblicato informazioni dirette ai consumatori al riguardo e l'agenzia si è riservata fino al 2028 per raccogliere altre eventuali segnalazioni e decidere se eliminare o meno il prodotto dal commercio.
Quanto accaduto, dunque, in realtà non ha determinato il ritiro del collare nonostante anche le 20 class action che si sono succedute in Usa di persone contro la compagnia farmaceutica. Le azioni legali si sono però chiuse con accordi extra giudiziali che hanno così portato alla mancanza di una valutazione da parte dei magistrati che potesse eventualmente comportare delle responsabilità penali a carico del produttore che se l'è cavata, come sottolineato durante la trasmissione sulla Rai, con il compensare i "danni" alle persone di riferimento dei cani con un versamento complessivo di 15 milioni di dollari ma senza mai ammettere la responsabilità e contro un fatturato di 13 milioni di dollari all'anno e con tanto di accordi di riservatezza su quanto accaduto.
La situazione in Italia: autorizzato dal Ministero della Salute e regolarmente in commercio
In Italia tutto quello che è accaduto in Usa sembra che non sia nemmeno arrivato alle orecchie del Ministero della Salute. Il collare, infatti, è stato da tempo autorizzato e nelle controindicazioni non vi è stato alcun aggiornamento particolare. Del resto la casa produttrice ha affermato pubblicamente che in base alle proprie indagini scientifiche non c'è alcuna attinenza tra le cause di morte e l'uso del prodotto e ad oggi non vi sono denunce a carico dell'azienda nel nostro paese. Durante la trasmissione di Rai 3, Giannini ha aperto il servizio sul collare con molta chiarezza al riguardo, sottolineando che: "Da noi non si sa niente".
I casi "nostrani" portati come esempio durante la trasmissione sono state le testimonianze in cui le persone di riferimento di due cani che hanno indossato il collare hanno poi riscontrato problemi gravi per quanto riguarda la salute dei loro animali. Un Labrador ha manifestato l'inizio di una serie di crisi epilettiche che ancora oggi perdurano e l'altro cane ha sviluppato un tumore maligno. Entrambi i casi riportati non sono però basati su analisi scientifiche che abbiano stabilito il nesso di causa ed effetto ma si tratta di due denunce pubbliche in cui le persone coinvolte hanno appunto chiesto alla giornalista di approfondire la questione in tv, proprio per rendere nota la loro situazione e chiedere ai media di indagare maggiormente sull'uso del Seresto anche in Italia.
La situazione dal punto di vista della commercializzazione del prodotto, in realtà, non è tanto diversa da quella degli Stati Uniti: il collare in Italia è acquistabile senza ricetta medica, è un "prodotto da banco" e a oggi non vi è stato mai alcun intervento da parte degli organi preposti alla salute animale.