UN PROGETTO DI
10 Settembre 2025
15:22

Scoperti in Salento cadaveri e ossa di cani, il macabro risvolto dei combattimenti clandestini: “Fenomeno radicato in tutta Italia”

A Taurisano, in Salento, ritrovati cadaveri e ossa di cani in una proprietà privata: sospetti di combattimenti clandestini. L’avvocato Federica Faiella, presidente di Fondazione Cave Canem: "Fenomeno diffuso, legato anche alla criminalità"

Immagine
Nelle campagne di Taurisano, in Salento, son ostati trovati cadaveri e ossa di cani in una proprietà privati. Gli animali forse usati nei combattimenti clandestini. Foto di repertorio

Un sopralluogo delle Guardie Zoofile di Agriambiente Lecce, insieme alla Polizia Locale di Taurisano e al servizio veterinario della ASL, ha portato a un macabro ritrovamento in Salento: all'interno di una proprietà privata, in un'abitazione ancora allo stato grezzo, sono stati rinvenuti cadaveri e ossa di numerosi cani sparsi ovunque. Con loro, anche oggetti che lasciano poco spazio a dubbi, come corde con cappi, guinzagli, gabbie per polli e conigli, probabilmente usati come "prede" per l'addestramento finalizzato ai combattimenti clandestini.

L'indagine è partita dalle segnalazioni di alcuni cittadini che avevano denunciato la scomparsa inspiegabile dei propri cani in una zona precisa del territorio di Taurisano. Alcuni di loro avevano subito escluso la responsabilità dei lupi, a cui spesso vengono imputati questi episodi, sospettando invece la possibilità dell'utilizzo degli animali per gli addestramenti nei combattimenti clandestini. È stata inoltrata una notizia di reato contro ignoti all'autorità giudiziaria, ma le indagini sono ancora in corso e potrebbero presto avere nuovi sviluppi.

Combattimenti clandestini: "È un fenomeno sommerso, ma radicato"

Immagine
Fondazione Cave Canem, insieme a forze dell’ordine e veterinari, combatte questo fenomeno e recupera i cani sfruttati nei combattimenti

I combattimenti clandestini tra cani non sono un fenomeno isolato o circoscritto. A confermarlo a Fanpage.it è anche Federica Faiella, avvocato e presidente della Fondazione Cave Canem: "Questa pratica nasce da lontano ed è diffusa in maniera capillare a livello internazionale, spesso intrecciandosi con criminalità organizzata, traffico di armi e droga. Anche in Italia è ben radicata, da nord a sud. Personalmente ho seguito casi in Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Puglia. Potrebbe coinvolgere chiunque, persino essere il tuo vicino".

Si tratta solitamente di gruppi criminali ben strutturati, spesso capaci di nascondere ogni traccia. "Ogni organizzazione è ben strutturata – spiega Faiella – e arriva ad avere anche ‘professionisti' che ricuciono e curano gli animali feriti, esercitando abusivamente la professione veterinaria". Accanto alla brutalità dei combattimenti, c'è poi un altro aspetto ancora più inquietante, ovvero il coinvolgimento di minori e giovani adulti.

"Per alcuni ragazzi – prosegue Faiella – assistere o prendere parte a queste pratiche è una sorta rito d'iniziazione. Una tappa fondamentale per l'avvio della carriera. Per questo lavoriamo molto anche nelle scuole e con i più giovani e con i comuni cittadini affinché imparino a riconoscere i segnali della presenza di questi fenomeni sul territorio e a capirne le conseguenze". Difficile, però, stimare sia la portata che il giro d'affari, proprio perché si tratta di un fenomeno molto strutturato e sommerso.

"I cani vengono addestrati a uccidere, ma possono essere salvati"

Immagine
Uno dei cani usati nei combattimenti e recentemente affidati per il recupero all’associazione

Nonostante ciò, esistono però diversi strumenti di prevenzione e contrasto. Le indagini delle forze dell'ordine, in sinergia con associazioni e veterinari, hanno già portato a diversi sequestri di cani destinati ai combattimenti, sia in Italia che all'estero. Molti di questi animali, dopo la liberazione, vengono poi fortunatamente riabilitati. "Nonostante siano allevati e addestrati per uccidere altri cani – conclude Faiella – possono essere recuperati e reinseriti in famiglie. Insieme al nostro Dog Trainer Manager, Mirko Zuccari, ne abbiamo già salvati molti".

Tra questi, ci sono per esempio Alba, Goccia, Brodo e Sugo, cani strappati a una vita di violenza, maltrattamenti e paura che proprio Fondazione Cave Canem ha ricevuto in affidamento lo scorso luglio. Gli animali stanno ora seguendo un percorso di riabilitazione e recupero che sarà lungo e faticoso, ma che permetterà loro di avere una seconda possibilità e una vita dignitosa che non hanno mai potuto vivere fino a oggi.

Il ritrovamento di Taurisano dovrà ancora essere accertato e chiarito, ma i resti e i cani trovati hanno riacceso i riflettori su un fenomeno spesso sottovalutato e sottostimato, ma che continua a muoversi nell'ombra e nel silenzio tra criminalità, sfruttamento, violenza e dolore. I combattimenti clandestini tra cani sono purtroppo un fenomeno ancora reale, estremamente redditizio e ancora diffuso sia in Italia che nel resto del mondo.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views