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25 Luglio 2025
17:00

Ritrovato il serpente più piccolo del mondo: era scomparso da vent’anni

A Barbados, è stato riscoperto il serpente più piccolo al mondo. Si chiama Tetracheilostoma carlae, sta nel palmo di una mano e può essere facilmente scambiato per un lombrico. Non se ne vedeva uno da quasi 20 anni e la specie era ufficialmente considerata "persa per la scienza"

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Il minuscolo serpente Tetracheilostoma carlae era considerata una specie "persa per la scienza", poiché non veniva avvistata da quasi 20 anni. Foto di Blair Hedges

C'è chi, studiando i serpenti, sogna di incontrare un anaconda o un pitone lungo sei metri. E poi c'è chi invece si emoziona per un esserino che sta nel palmo di una mano e che potrebbe essere tranquillamente scambiato per un lombrico. Succede a Barbados, dove è stato recentemente riscoperto il serpente più piccolo del mondo, il misterioso Tetracheilostoma carlae, una specie endemica dell'isola caraibica  di cui si erano perse le tracce da quasi vent'anni.

Il ritrovamento è avvenuto lo scorso marzo durante un monitoraggio condotto dal Ministero dell'Ambiente di Barbados, in collaborazione con l'organizzazione Re:wild. Il serpente era infatti ufficialmente "perso per la scienza". Nonostante la sua esistenza fosse nota dal 2008, mancavano avvistamenti verificati da parte di ricercatori da almeno due decenni. Faceva perciò parte di un elenco globale di 4.800 specie scomparse realizzato nell'ambito del progetto Search for Lost Species.

Un serpente cieco, minuscolo e praticamente invisibile

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T. carlae è lungo al massimo 10 cm, cieco e vive nel sottosuolo. Foto di Connor Blades

Il "serpente filo di Barbados" – com'è conosciuto in inglese – è talmente piccolo da raggiungere appena i 10 cm di lunghezza da adulto ed è per questo considerata la specie di serpente più piccola del pianeta. È un rettile cieco e fossorio, ovvero che vive nascosto nel suolo, sotto rocce e radici, e anche per questo risulta molto difficile da osservare. Per cui ogni incontro è un vero e proprio evento eccezionale e dal 2008 – anno in cui è stata ufficialmente descritta la specie – nessuno l'aveva più visto.

"Sono serpenti molto criptici – ha spiegato Connor Blades, ricercatore del Ministero dell'Ambiente – e anche molto rari. In pochi al mondo possono dire di averne visto uno". Anche il riconoscimento non è semplice, soprattutto perché sull’isola si è diffuso un piccolo serpente invasivo originario di Africa e Asia – Indotyphlops braminus – estremamente simile e introdotto accidentalmente negli ultimi decenni. Per distinguerli serve un'analisi morfologica molto dettagliata al microscopio.

Un incontro che sembrava uno scherzo

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La specie vive solo a Barbados, dove però è minacciata anche dall’arrivo di un serpente invasivo dalle abitudini molto simili. Foto di Connor Blades

Durante l’ultima spedizione, Blades e Justin Springer di Re:wild stavano sollevando rocce alla ricerca di rettili nascosti, quando si sono improvvisamente imbattuti in un serpente sottilissimo, dalla colorazione arancio chiaro. "Stavo scherzando nella mia testa, dicendo ‘sento odore di serpente filo' – ha racconta Springer – e poi, sotto quella roccia intrappolata da una radice, eccolo apparire davvero: minuscolo, incredibile. Non riuscivamo a crederci".

Il serpente è stato immediatamente portato all'Università delle Indie Occidentali, dove, grazie a un esame al microscopio, sono stati confermati i tratti distintivi della specie: linee dorsali pallide, occhi laterali, squama rostrale e l'assenza di ghiandole sulla testa. Dopo l'identificazione, il piccolo è stato rilasciato esattamente nello stesso punto in cui era stato trovato, anche perché questa specie è considerata "In pericolo critico" di estinzione. Ogni individuo è quindi indispensabile per la sua tutela.

Una scoperta che grida "aiuto"

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T. carlae è stato ufficialmente riconosciuto come specie a sé nel 2008, ma è già considerato "In pericolo critico" di estinzione. Foto di Connor Blades

Il ritrovamento è avvenuto in una delle pochissime aree forestali rimaste a Barbados, ovvero il distretto di Scotland e la rete di gole che attraversano l'isola. Oggi, solo il 2% delle foreste originarie è sopravvissuto alla deforestazione iniziata in epoca coloniale. E con un habitat così ridotto, la sopravvivenza di T. carlae è tutt'altro che garantita. "Mi preoccupa la possibilità che fatichino a incontrarsi per riprodursi – ha sottolineato Blades – specie se l’habitat continua a scomparire".

A complicare tutto, c'è anche la particolare biologia della specie. Questo minuscolo serpente depone un solo uovo per volta, al contrario del "cugino" invasivo, che si riproduce anche per partenogenesi, senza nemmeno aver bisogno di un maschio. Per gli scienziati e per chi ama la biodiversità, questa scoperta è quindi molto più che una curiosità zoologica, ma un'occasione preziosa per garantire un futuro al serpente più piccolo del mondo e alla sempre più fragile biodiversità di Barbados.

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