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Ricercatori e divulgatori insieme in un video contro il ddl Caccia di Lollobrigida: “Distrutte tutte le tutele per la fauna”

Undici esperti spiegano in un video del CABS il loro no alla proposta di modifica della legge sulla caccia del ministro Lollobrigida. Denunciano l’attacco alla tutela della fauna, il conflitto d’interessi del ministro e lo strapotere della lobby venatoria.

10 Giugno 2025
19:10
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Undici fra ricercatori, ornitologi, naturalisti, forestali, divulgatori e volontari per la fauna selvatica spiegano in un video prodotto dal CABS, l'associazione che si occupa di lotta al bracconaggio, il loro no allaproposta di modifica della legge che regola la caccia avanzato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

L’appello degli attivisti: “Caccia è un privilegio concesso a pochi”

"La caccia è un privilegio concesso a una minoranza di cittadini, che andrebbe normato strettamente perché non arrechi danni troppo ingenti alla fauna selvatica, ora lo si vuol fare passare come un diritto che avrebbe la precedenza anche sulla tutela della natura – spiega Loris Lanzanova, attivista per gli animali – È vero la legge 157 andrebbe aggiornata, ma non nel senso in cui pensa Lollobrigida, guarda caso cacciatore anch'egli. Bisogna espungere dalle specie cacciabili quelle che sono in declino, eliminare il piombo dalle cartucce, invece qui non si dà nessuna risposta all'ambiente e si va solo a eliminare i pochi vincoli rimasti per i cacciatori: caccia con la neve, di notte, a febbraio (ma di fatto, col trucco delle aziende venatorie, tutto l'anno), nelle aree demaniali, riduzione delle aree protette. Tutto a beneficio dei cacciatori, una lobby ingorda, arrogante e ipocrita, col Ministro in pieno conflitto di interessi”.

Anna Giordano, storica attivista contro il bracconaggio ai falchi sullo Stretto di Messina ed Emanuele Biggi, naturalista e noto presentatore di Geo&Geo, ricordano l'importanza di “tutelare i valichi montani, valichi che nonostante la legge lo prescrivesse dal 1992 non sono mai stati messi sotto protezione e ora che finalmente i giudici hanno ordinato a Lombardia e Veneto di istituire i divieti di caccia sulle ‘autostrade degli uccelli’, il Governo interviene a gamba tesa a eliminare la norma”.

Non mancano interventi a favore di ISPRA, e l'ironia di Barbascura X, divulgatore naturalista, che ricorda “come invece che occuparsi di aumentare le sanzioni per il bracconaggio, gelate da 32 anni, il Governo si occupi di punire con un nuovo reato chi protesta contro la caccia”.

"È la cifra distintiva del Governo attuale – concludono dal CABS – silenziare la scienza, punire il dissenso, regalare i beni comuni alle lobby più potenti e infierire sui più deboli, in questo caso gli animali selvatici. Non possiamo permetterglielo".

L’ornitologo: “Ddl Caccia è violazione normativa comunitaria”

Tra i volto del video informativo del Cabs c’è anche l’ornitologo dell’associazione Ardea, Rosario Balestrieri: “La bozza del disegno di legge, pur potendo sembrare una tattica negoziale, mira in realtà a ottenere due obiettivi chiave per il mondo venatorio italiano: l'estensione della caccia a febbraio e il ripristino delle catture di uccelli da richiamo vivi – spiega a Fanpage.it – Queste proposte in ogni caso sono una violazione della normativa comunitaria. Cacciare a febbraio interferirebbe con la migrazione prenuziale, un periodo critico protetto dalla Direttiva Uccelli, e la bozza eliminerebbe il parere vincolante di ISPRA. Il ritorno delle catture dei richiami vivi, invece, riaprirebbe di fatto l'"uccellagione", una pratica vietata e per la quale l'Italia ha già subito procedure d'infrazione”.

Lasocietà civile si è mobilitata in queste settimane attraverso personaggi noti dello spettacolo e dell’attivismo, e ora torna con la componente scientifica e divulgativa: “Mi auguro che questo video informi sulle criticità di questo DDL e smuova le sensibilità anche chi di norma è più distante delle tematiche ambientali e di gestione della fauna, in quanto ritengo che come non occorre essere un veterinario per avere a cuore le sorti di un cucciolo di cane o di un gatto maltrattato, non occorra essere un esperto di fauna per comprendere che costringere per una vita intera uccelli migratori in gabbiette per richiamare i simili ed abbatterli ci farebbe ripiombare in una sorta di medioevo delle gestione degli animali, in cui li si considera come oggetti da sfruttare”.

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