
Ci piace ancora pensare che le emozioni siano un’esclusiva umana, o al massimo di animali "superiori" e simili a noi come grandi scimmie, cani e altri mammiferi. Eppure, la scienza continua a dimostrarci che il confine tra noi e gli altri animali è molto più sottile di quanto crediamo e che la gioia, la tristezza, la paura o l'entusiasmo non sono affatto una prerogativa umana. Persino un insetto dal cervello grande quanto un seme di sesamo, come un bombo, può provare una forma di felicità e condividerla con i suoi simili.
È quanto emerge da uno studio che si è guadagnato la copertina della prestigiosa rivista Science, in cui un gruppo di ricercatori ha osservato un fenomeno sorprendente: la "contagiosità" delle emozioni nei piccoli bombi. In altre parole, questi insetti non solo possono entrare in uno stato d'animo positivo, ma riescono anche a trasmetterlo ad altri membri della colonia, un po' come accade tra noi esseri umani quando un sorriso o una risata cambia l'atmosfera di una stanza.
Come rendere felice un bombo con una goccia di acqua zuccherata

Tutto è cominciato con un piccolo e semplice esperimento. Gli scienziati hanno offerto a un bombo una ricompensa inaspettata: una goccia di acqua zuccherata, una dolce ricompensa imprevista in grado di cambiare letteralmente la giornata a un piccolo insetto goloso di nettare. Dopo averla ricevuta, il comportamento dell'insetto è infatti cambiato radicalmente: si è mostrato più curioso, intraprendente e rapido nell'esplorare nuovi fiori, anche di colori diversi da quelli abituali.
Fin qui nulla di troppo sorprendente. Ma la parte davvero interessante è arrivata in seguito: quando altri bombi si sono trovati nelle vicinanze di quello "felice", anche loro hanno iniziato a comportarsi allo stesso modo, pur non avendo ricevuto alcuna ricompensa. È questa la parte più interessante dell'esperimento: gli altri insetti si erano in qualche modo lasciati contagiare dal suo buonumore, cosa che no nera mai stata osservata prima e che si pensava impossibile per un insetto.
Da diversi anni, ormai, i bombi si sono si sono già dimostrati capaci di vere e proprie imprese cognitive inaspettate. Imparano a risolvere problemi complessi osservando gli altri, possono giocare con una palla e divertirsi e sono persino in grado di coordinarsi, collaborare e unire le forze per raggiungere un obiettivo comune, come spostare un "pesantissimo" mattoncino Lego. Ma essere contagiati emotivamente da un proprio simile è qualcosa di ancora più complesso e difficile per un cervello così piccolo.
La felicità è un'emozione contagiosa anche nei piccoli bombi

Per capire se si trattasse davvero di un contagio emotivo e non di semplice imitazione, i ricercatori hanno allora condotto altri test, separando i bombi con delle barriere che permettevano di usare solo alcuni sensi, come la vista, il tatto o nessuno. Ed è emerso che bastava anche solo vedere un compagno comportarsi in modo in un certo senso ottimista perché anche gli altri assumessero lo stesso atteggiamento. Non serviva alcun contatto fisico, né odori, né segnali chimici. Solo la vista.
Questo fenomeno prende il nome di contagio emotivo positivo ed è considerato una delle basi dell'empatia nei vertebrati sociali come noi mammiferi e uccelli. Osservarlo in un invertebrato rappresenta quindi un passo in avanti enorme nella comprensione dell'evoluzione delle emozioni. Significa che il "buonumore" potrebbe non essere un privilegio di animali "superiori" e con cervelli complessi, ma una caratteristica molto più antica e diffusa, forse alla base stessa della vita sociale.
L'ottimismo, insomma, non è solo un modo di vedere il mondo, ma una vero e proprio carattere evolutivamente vantaggioso e positivamente selezionato, in grado di incidere direttamente sulla sopravvivenza. In un ambiente incerto, reagire con curiosità e fiducia può infatti fare la differenza, sia per un gruppo di primati che per una colonia di insetti sociali impollinatori. Anche un piccolo e insospettabile bombo può essere felice. E nel farlo migliorano anche l'umore di chi gli sta vicino.