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27 Dicembre 2025
11:59

Quando l’indicazione sbagliata della razza negli appelli ferma le adozioni: lo studio sui cani di canile

Uno studio americano mette in evidenza che spesso chi opera per il bene dei cani cercando loro adozione li descrive erroneamente appartenenti a determinate razze. Ciò diminuisce la probabilità di trovare loro casa insieme a descrizioni non corrette della personalità.

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Nei canili e nei rifugi di tutto il mondo ci sono persone che si danno da fare per aumentare l'indice di adottabilità degli ospiti. Ciò avviene con attività pratiche direttamente nelle strutture, e sempre di più con l'ausilio di un educatore o istruttore cinofilo, e poi con gli appelli online per mettere in evidenza i cani.

Uno studio americano, adesso, spiega però che quando si "pubblicizza" un cane l'indicazione della razza, o almeno di una determinata tipologia, è un deterrente all'adozione. E c'è pure una componente in più:  l'indicazione è spesso frutto di un errore proprio da parte di chi si occupa dei cani che non sa realmente riconoscere l'effettiva appartenenza ad una razza o ad un'altra.

Lo studio sui cani nei canili americani: la maggioranza sono meticci e non cani di razza

Lo studio condotto da tre ricercatori dell'Università di Cambridge ha preso in considerazione la situazione dei canili in Usa, mettendo in evidenza quanto già valutato in altre ricerche, ovvero che circa 3,1 milioni di cani entrano ogni anno in circa 7.000 rifugi per animali negli Stati Uniti. La maggior parte si tratta di meticci, ovvero non c'è l'appartenenza a una razza specifica ma molto spesso chi se ne occupa tende ad etichettare i cani a seconda della tipologia che intravede e ad associare poi descrizioni con parole sbagliate che non corrispondono effettivamente alla personalità del cane.

Nelle schede vagliate dagli esperti sono presenti in gran parte valutazioni dei cani del tutto corrispondenti alla percezione di chi se ne occupa, in assenza del resto di analisi genetiche che possano davvero definire eventualmente anche solo di che mix di razze si tratta.

Non solo la razza ma anche la descrizione ha il suo peso nella scelta di chi vuole adottare

Gli esperti hanno così valutato quanto ciò incida sulle prospettive di adozione, ma hanno anche analizzato quanto incidono anche le parole che si utilizzano nella descrizione della personalità.

Da questo punto di vista è stato verificato un altro aspetto che è un deterrente per l'adozione: l'uso di parole come "energico", ad esempio, fa diminuire l'interesse mentre "descrizioni come affettuoso, calmo, desideroso di renderti orgoglioso, accomodante, amichevole, vivace e socievole" hanno migliorato l'adottabilità percepita.

Più adottabili senza indicazione di razza: le conclusioni dello studio

Per arrivare a queste conclusioni, sono state coinvolte oltre mille persone che a titolo diverso erano interessate ad adottare un cane ed è stato analizzato in che modo la scelta possa essere influenzata. Sono stati mostrati loro dieci cani in quattro modi diversi: facendo vedere solo la foto, aggiungendo alla foto la descrizione della razza supposta, aggiungendo la descrizione del carattere e per ultimo mostrando di nuovo l'immagine tanto con la descrizione del carattere che della ipotetica razza.

Ciò che è emerso è che i cani sono stati percepiti come significativamente più adottabili se mostrati senza un'etichetta di razza, mentre  i cani con etichette di razza specifiche (ad esempio, un incrocio di Pitbull) sono stati percepiti "come significativamente meno adottabili rispetto ad altre etichette di razza".

In generale risulta fondamentale che l'immagine sia accompagnata da una descrizione, infatti gli esperti hanno scritto nero su bianco che ciò "renderebbe un cane significativamente più adottabile" ma che, come detto, vi siano parole che corrispondono realmente alla personalità del cane. Avere un'etichetta di razza, però, ha portato benefici positivi a una razza: gli incroci di Labrador.

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