
Non è bastato l'intervento dell'esercito per garantire che si fermino le incursioni degli orsi nelle zone rurali abitate dalle persone in Giappone. Da mesi, soprattutto nella prefettura settentrionale di Akita e in quella centrale di Gifu, gli attacchi sempre più frequenti dei plantigradi hanno scatenato una vera e propria emergenza, in conseguenza della morte di 12 cittadini e centinaia di feriti. Il Governo ha dunque dovuto a mettere in campo anche i militari per garantire l'incolumità dei cittadini.
Cosa sono gli "hunting drones" usati in Giappone contro gli orsi
Ora però un nuovo strumento è entrato a far parte delle strategie di dissuasione che si stanno utilizzando per evitare abbattimenti e indurre gli orsi a non sconfinare nelle aree abitate dagli esseri umani in cui si dirigono alla ricerca di cibo a causa della scarsità di risorse dovuta alla continua urbanizzazione del loro habitat. Nei cieli di Hida, nella prefettura di Gifu, si sono alzati dei droni che hanno però una caratteristica particolare: sono dotati di altoparlanti dai quali viene emanato un costante abbaio di cani da caccia che ha la funzione appunto di spaventare gli orsi e farli allontanare dalle aree abitate. A questo deterrente se ne è aggiunto un altro: a bordo dei droni ci sono anche dei petardi che provocano un forte rumore e dovrebbero sempre servire a far scappare i plantigradi che si dirigono principalmente nel frutteto "Fruits Park Kurouch" dove trovano mele e pesche a loro disposizione.
I mezzi aerei utilizzati sono stati chiamati "hunting drones" e sono stati sviluppati da Aero Japan. "Avevamo bisogno di una risposta rapida – ha dichiarato ai media locali Naofumi Yoshikawa, funzionario del dipartimento per gli affari ambientali della prefettura di Gifu che supervisiona il test – E dopo varie valutazioni, abbiamo scelto i droni come sistema di deterrenza".
I dati sugli attacchi degli orsi in Giappone: perché si stanno avvicinando all'uomo"
Secondo i dati più recenti diffusi dal Ministero dell'Ambiente, dallo scorso aprile hanno perso la vita a causa dell'incontro con un orso 12 persone e sono più di cento quelle che hanno riportato ferite anche gravi in diverse aree del Giappone. L'esercito è arrivato nelle prefetture in cui si è creata questa situazione da pochi giorni, ovvero a inizio novembre quando è stato siglato un accordo con il Ministero della Difesa che ha previsto appunto l'invio dei militari che hanno iniziato ad installare delle trappole per la cattura degli orsi e anche a dare supporto ai cacciatori che sono impegnati nella cattura dei plantigradi la cui soppressione è vietata ad ora utilizzando i fucili ma prevista post cattura e nel 2024 sono stati abbattuti già più di 9.000 orsi. Il Governo aveva annunciato nel 2024 di voler modificare la legge sulla fauna selvatica proprio per consentire alle comunità locali di abbattere un numero maggiore di plantigradi a causa delle "condizioni di emergenza" in cui si trovano alcune aree del paese.
Il motivo per cui si è arrivata a tanta prossimità tra questi grandi carnivori e la popolazione umana è dovuto principalmente alla continua perdita in termini di persone che abitano nelle comunità rurali in Giappone. L'abbandono delle aree abitate ha concesso agli animali che vivono nelle zone di allargare il loro habitat a tal punto che, ad esempio, la popolazione di una delle due specie presenti in Giappone, l'orso bruno dell'Ussuri (Ursus arctos lasiotus), negli ultimi 30 anni è raddoppiata. L'ultimo censimento che risale al 2020 ha portato a contare un totale di circa 12.000 individui e il numero negli ultimi 5 anni è sicuramente cresciuto.