
Con l'arrivo dell’autunno e dei primi freddi, può capitare di trovare gruppi di coccinelle ammassate tra gli infissi, le persiane o lungo i bordi delle finestre, soprattutto in campagna e se non vengono aperte di frequente. Si radunano a decine, tutte strette una vicino all'altra, come se si fossero date appuntamento lì, e non è un caso, né un comportamento "strano". Le coccinelle si rifugiano infatti negli angoli più riparati perché, come altri insetti, cercano un luogo riparato dove trascorrere l'inverno al sicuro dal freddo e dalle intemperie.
Cosa significa quando le coccinelle si "ammassano"

Se troviamo tante coccinelle raggruppate su una finestra o tra una persiana e il muro, significa che hanno scelto quel posto per passare l'inverno. È un comportamento del tutto naturale, che condividono con altri insetti, come per esempio le cimici. Questi piccoli coleotteri, infatti, fanno parte delle poche specie che affrontano la stagione fredda nella fase adulta, invece di svernare come uova o larve, strategia "preferita" invece dalla maggior parte delle specie.
In natura, le coccinelle si nascondono sotto la corteccia degli alberi, tra le rocce o sotto le foglie secche, dove la temperatura resta più stabile e l'umidità non è eccessiva. Quando però vivono accanto agli esseri umani, trovano rifugio anche nelle fessure delle case, nei piccoli spazi tra porte, infissi e persiane, che per loro sono l'equivalente di una tana o di una cavità tra le rocce o gli alberi.
A volte si riuniscono in gruppi molto numerosi, composti persino da centinaia di individui. Questo comportamento, chiamato anche aggregazione, ha una funzione precisa: stare vicine aiuta le coccinelle a mantenere più facilmente la temperatura e l'umidità ideali per superare i mesi più rigidi in attesa del ritorno della primavera.
Le coccinelle vanno in letargo? Come funziona e quanto dura la diapausa

Il "letargo" degli insetti si chiama diapausa ed è uno stato di quiescenza, cioè un periodo in cui il metabolismo rallenta drasticamente per risparmiare energie fino a quando le condizioni ambientali non tornano favorevoli. Non tutti gli insetti affrontano però l'inverno allo stesso modo, per questo non vediamo anche vespe, mosche e altre specie invece numerose durante altri periodi dell'anno fare lo stesso.
Quando arriva l'autunno, infatti, a maggior parte degli insetti adulti muoiono, passano il testimone a uova o larve, che aspetteranno la primavera per completare il ciclo, diventare adulti e far partire tutto da capo. Le coccinelle, invece, svernano nella fase adulta, e durante la diapausa non mangiano e non si muovono quasi mai. Il loro organismo entra in una sorta di "modalità risparmio energetico": quasi tutti i processi fisiologici rallentano drasticamente e si affidano solo alle riserve accumulate durante la bella stagione.
Questo stato può durare diversi mesi, di solito da ottobre fino a marzo o aprile, a seconda della temperatura, del luogo e della specie. Quando poi le giornate iniziano ad allungarsi e il clima si scalda, le coccinelle "si risvegliano", escono dal rifugio e tornano a volare in cerca di afidi, i piccoli insetti di cui si nutrono, per poi accoppiarsi, deporre le uova e passare il testimone alla generazione successiva.
Come comportarsi se si trovano le coccinelle ammassate in casa

Trovare decine di coccinelle ammassate in casa può comprensibilmente essere un problema. Se si sono rifugiate in una finestra o in una stanza che usiamo spesso, può infatti diventare complicato lasciarle lì indisturbate. In questi casi, la soluzione migliore è provare a raccoglierle e a spostarle con delicatezza all'esterno, magari in un luogo riparato come una siepe, un muretto a secco, un vaso con foglie secche o una legnaia, così potranno continuare la loro diapausa senza rischiare di morire di freddo.
Se invece le coccinelle hanno scelto una casa in campagna, una soffitta, un ripostiglio in giardino o un ambiente che più in generale non frequentiamo molto durante l'inverno, possiamo anche lasciarle lì dove sono. Non danneggiano nulla, non pungono e non trasmettono malattie. All'arrivo della primavera, quando le temperature torneranno più miti, se ne andranno da sole per tornare alla loro vita all'aperto, pronte a riprendere il loro ruolo di preziose alleate e fameliche mangiatrici di afidi dei nostri giardini.