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I ricci sono animali indubbiamente "teneri" e "simpatici", che negli ultimi anni hanno conquistato sempre più persone, anche grazie ai social e ai video virali di individui "domestici". Ma dietro quell'aspetto buffo e dolce, si nasconde un animale selvatico a tutti gli effetti, con esigenze ecologiche ed etologiche complesse e uno stile di vita difficilmente riproducibili tra le mura di una casa. Anche se in alcuni casi la legge consente la detenzione di alcune specie di ricci come animali da compagnia, la vera domanda da porsi è un'altra: è davvero giusto tenerli in casa? La risposta, se vogliamo essere davvero onesti, è no. E non solo per motivi etici, ma anche per una questione di benessere animale.
Come già accade con tanti altri animali esotici – dalle iguane agli scoiattoli, passando per pappagalli e suricati – l'allevamento e il commercio di selvatici alimenta un'industria che spesso ignora, nascondere o minimizza la sofferenza di questi animali. Non si tratta infatti di animali domestici, come cani o gatti, selezionati per millenni per vivere in simbiosi con gli esseri umani. I ricci sono restano animali selvatici e come tali andrebbero trattati. Tenerli in casa, oltre a promuovere acquisti impulsivi e superficiali, è spesso frutto di una moda passeggera più che di una scelta realmente consapevole. E a farne le spese, alla fine, sono sempre gli animali.
Si può tenere il riccio in casa: cosa dice la legge

In Italia non è consentito tenere in casa il riccio europeo (Erinaceus europaeus), il "nostro" riccio nostrano, che fa parte della fauna selvatica autoctona ed è tutelato dalla legge. In caso di ritrovamento, per esempio di un individuo ferito o in difficoltà, è obbligatorio contattare un centro di recupero per la fauna selvatica: ogni tentativo di prendersene cura e "adottarlo" è espressamente vietato. Diverso è il discorso per il cosiddetto riccio africano (Atelerix albiventris), diventato sempre più popolare come "animale da compagnia".
I ricci africani allevati in cattività e che si possono facilmente trovare in molti negozi di animali, possono essere acquistati e tenuti in casa. In questo caso, la legge ne consente la detenzione, a patto che l'animale provenga da allevamenti autorizzati e sia accompagnato da regolare documentazione. Tuttavia, questo non rende la scelta automaticamente giusta. Molte persone, infatti, scoprono solo dopo l'acquisto che questi piccoli mammiferi, pur legali, non sono facili da gestire, non amano il contatto e finiscono per essere dimenticati o addirittura abbandonati.
Come vivono i ricci in natura: ecco perché tenerli in casa è sbagliato

I ricci sono animali notturni, perlopiù solitari e abituati a esplorare ogni notte grandi aree in cerca di cibo. Mangiano soprattutto insetti, larve, vermi, lumache, piccoli vertebrati e frutti. Hanno un olfatto finissimo e sono estremamente sensibili al rumore e agli odori. Di giorno se ne stanno quasi sempre nascosti tra i cespugli o in tane scavate nel terreno. Riprodurre tutto questo in una gabbia o in un terrario in casa è impossibile. Il riccio africano, in particolare, è un animale che soffre lo stress.
Non ama il contatto fisico, essere manipolato o tenuto in braccio e può reagire appallottolandosi, "soffiando" o persino mordendo. Essendo una specie d'origine africana, ha inoltre bisogno di spazi ampi, temperatura controllata, alimentazione molto specifica e stimoli costanti. Spesso, invece, viene tenuto in ambienti piccoli, poveri di stimoli, alimentato con diete sbagliate (come crocchette per gatti) e privato della possibilità di esprimere tutti i suoi comportamenti naturali. C'è poi un'altra questione, forse ancora più importante.
Allevare e commercializzare animali selvatici, anche se legalmente consentito e fatto con le migliori intenzioni, rischia di legittimare una visione sbagliata del nostro rapporto con la fauna selvatica e la biodiversità. L'idea che tutto, incluso un selvatico, possa essere ridotto a un oggetto da possedere, fotografare, mostrare. Inoltre, dietro ogni animale esotico che arriva nei negozi, spesso si nasconde poi una filiera nascosta che non sempre si preoccupa del benessere e della legalità.
In alcuni casi, gli animali vengono allevati in condizioni inadeguate e con alti tassi di mortalità oppure trasportati per migliaia di chilometri ammassati in piccole gabbie o scatole chiuse. Tenere in casa un selvatico, incluso un riccio, significa anche ignorare tutto questo. Ecco perché, più che domandarsi se sia legale e come si debba tenere in casa un riccio, dovremmo invece chiederci se sia giusto o etico. La risposta, ancora una volta, è no. I ricci sono animali selvatici e meritano rispetto, libertà e tutela nel loro ambiente naturale, non una vita dietro le sbarre.