
Spesso vediamo i fenicotteri stare fermi su una zampa sola. In realtà questo comportamento non è "esclusivo" di questi uccelli, ma è una strategia molto diffusa tra moltissime specie, soprattutto quelle che vivono in ambienti freddi o che trascorrono molto tempo in acqua. È una postura che serve prima di tutto a conservare calore, perché le zampe – prive di piume – sono una delle principali vie attraverso cui il corpo disperde energia.
Sollevarne una significa chiuderla sotto il piumaggio, riducendo così la perdita di calore. Allo stesso tempo, questa posizione può aiutare anche a ridurre lo sforzo muscolare durante le lunghe soste migratorie e a distribuire il peso del corpo in maniera più efficiente. Anatre, aironi, trampolieri, limicoli, gabbiani, cigni e a volte persino piccoli passeriformi lo fanno regolarmente, soprattutto quando fa freddo o quando il vento è particolarmente intenso.
Per quale motivo gli uccelli si appoggiano su una zampa sola

Il motivo principale è, come anticipato, la termoregolazione, cioè il mantenimento di una temperatura corporea più stabile. Le zampe degli uccelli non hanno piume, sono "lontane" dal resto del corpo, più esposte alle intemperie e all'aria e sono dunque molto vulnerabili alla dispersione di calore, soprattutto quando l'animale è fermo o immerso in acqua e la temperatura si abbassa. Tenere una zampa sollevata e ben ripiegata sotto il piumaggio permette così di isolarla e di perdere molto meno calore.
Osservando diverse specie acquatiche si nota facilmente che la frequenza di questa postura aumenta in condizioni di freddo o vento, confermando il ruolo termico del comportamento. Ci sono però ricerche, come quelle condotte dall'Emory University proprio sui fenicotteri, che hanno dimostrato come questa postura sia sorprendentemente stabile da un punto di vista biomeccanico: gli uccelli riescono a mantenerla senza quasi attivare i muscoli, grazie a un particolare meccanismo articolare che funziona come una sorta di "blocco" naturale.

Questo riduce la fatica e permette loro di restare fermi a lungo senza consumare troppe energie. Per molte specie, alternare le zampe durante il riposo ha anche probabilmente un effetto più riposante. Mentre una zampa è sollevata, l'altra sostiene il corpo; poi i ruoli si invertono, evitando così affaticamenti o raffreddamenti eccessivi. È un piccolo equilibrio dinamico che permette agli uccelli di affrontare meglio le condizioni ambientali variabili e spesso difficili.
Quali specie di uccelli attuano questa strategia?

A utilizzare questa modalità di riposo e termoregolazione sono prima di tutto gli uccelli acquatici, come appunto fenicotteri, anatre, oche, cigni, gabbiani e limicoli. Loro sono i più esposti al freddo e al contatto con l'acqua e quindi quelli che sicuramente beneficiano di più del sollevamento di una zampa. Stare su una zampa sola è infatti una posa tipica di praticamente tutti gli uccelli trampolieri, come cicogne e aironi, che oltre a stare spesso con "i piedi" nell'acqua, sono anche quelli con le zampe più lunghe, in proporzione.
Zampe più lunghe e "lontane" da corpo, significa infatti maggiore superficie esposta all'esterno e più dispersione di calore (come accade anche a noi con piedi, mani, orecchie e naso, che si raffreddano molto prima delle altre parti del corpo. La strategia non è però limitata alle sole specie acquatiche e in condizioni di freddo intenso anche i piccoli passeriformi come merli, passeri e storni possono sollevare una zampa durante la sosta, per proteggersi dal vento o dal gelo.
È un comportamento flessibile e trasversale tra i vari gruppi, che compare ogni volta che c’è la necessità di conservare calore o ridurre lo sforzo fisico. Stare su una zampa sola è quindi una delle tante soluzioni evolutive ingegnose che gli uccelli hanno sviluppato per vivere in ambienti complessi, spesso freddi, fangosi o bagnati. Una posa che per noi può sembrare buffa, ma che racconta molto della loro anatomia, della loro fisiologia e della loro sorprendente capacità di adattamento.