UN PROGETTO DI
3 Dicembre 2025
17:25

Perché alcuni cani sembrano “più intelligenti” di altri? La razza non c’entra: conta l’individualità

Uno studio condotto da un team internazionale ha svelato cosa si cela nella mente dei cosiddetti "genius dog": non è questione di razza e nemmeno di addestramento ma di individualità. Ogni cane ha la sua personalità e i più bravi a collegare suoni ad oggetti sono quelli che hanno maggior autocontrollo, curiosità e capacità di concentrazione.

Immagine
Uno dei cani partecipanti, Flynn. (Credit: Deborah Lightfoot)

Noi umani cerchiamo sempre di etichettare tutto e soprattuto di fare delle classifiche e dei paragoni. Lo facciamo tra di noi e anche tra le varie specie, ritenendoci sempre i più evoluti e i più intelligenti ma non considerando che se proprio si vuole fare questo "gioco" bisogna lasciar perdere un confronto impossibile: ogni essere vivente è unico e ogni specie ha la sua intelligenza.

Questa premessa fondamentale è ancora più veritiera quando si leggono i risultati di uno studio portato avanti da un team di ricercatori internazionali del "Dog Cognition Centre" dell'Università di Portsmouth, Inghilterra, e della "DogStudies Unit" dell'Università Friedrich Schiller di Jena in Germania. Gli esperti hanno selezionato undici cani (tra cui Border Collie, meticci, un Perro de Agua Español e un Carlino) che vivono con le loro famiglie in Europa e negli Stati Uniti che sono capaci di identificare dalle svariate decine e fino a un centinaio di oggetti ascoltandone il nome.

Questa "tipologia" di cani nella ricerca scientifica sono comunemente chiamati "genius dogs" o "label-learner dogs” proprio per questa abilità di associare parole ad oggetti distinti l'uno dall'altro così come, a proposito di paragoni, fanno i bambini nelle prime fasi di apprendimento del linguaggio.

Per comprendere cosa esattamente renda questi cani così bravi e capire perché si distinguono dagli altri conspecifici da questo punto di vista, i ricercatori hanno sviluppato otto test cognitivi che sono stati proposti ai cani sia in ambiente di laboratorio che nelle case in cui vivono insieme alle persone di riferimento. Gli stessi test sono stati fatti fare anche a cani che non hanno mostrato questa capacità particolare ma che somigliano agli 11 selezionati per razza, sesso ed età.

I risultati raggiunti dalle due "categorie" hanno portato ad una sola e importantissima conclusione, ovvero che non conta la razza e nemmeno il tipo di training che viene imposto al cane: a fare la differenza è la unicità del singolo cane. E' uno studio, questo, che fondamentalmente parla di abilità cognitive legate al cane in quanto tale e non alla categoria generica della specie. E' una ricerca che per la prima volta dimostra che alcuni tratti cognitivi, come la curiosità, sono i principali fattori che contribuiscono all'eccezionale capacità dei cani che imparano ad associare i nomi agli oggetti.

Che personalità hanno i "genius dog": i tratti che li contraddistinguono

Quali sono dunque questi "tratti dominanti", come li chiamano gli scienziati, che un "cane geniale" ha? Il primo in assoluto è quello che abbiamo appena accennato: la curiosità. I soggetti che conservano più associazioni tra parola e oggetto non si fermano però a un banale collegamento mentale, lì dove poi è stato già dimostrato che tutti i cani hanno una "teoria della mente" come noi umani, ovvero la capacità di immagine a cosa corrisponde il suono di una parola. L'esempio classico in tal senso che si fa è: se ora leggete la parola "balena" sicuramente immaginerete l'animale. Bene, per fare un altro esempio banale relativamente al cane, quando sente la parola "pallina" non scatta e ve la porta perchè ha solo associato il suono all'oggetto ma nella sua mente si è raffigurata appunto la pallina. Ritornando allo studio, dunque la curiosità viene espressa dal fatto che il cane ha una naturale predisposizione a prendere tutte le informazioni possibili sull'oggetto nominato: lo annusa, lo tocca con il muso e con le zampe e lo osserva attentamente. Praticamente se ne fa un'idea chiara di quelle che sono le caratteristiche principali per lui e le immagazzina nel suo cervello.

Il secondo tratto che caratterizza questi cani è la concentrazione. Anche quando l’ambiente propone stimoli e distrazioni, gli animali mantengono il focus sul compito assegnato: una qualità che ricorda quella che per gli esseri umani chiamiamo 2attenzione selettiva".

Terzo fattore che i "genius dog" hanno in comune è l'autocontrollo: quando viene richiesto loro di scegliere un oggetto specifico, riescono a ignorare quello che amano di più e a dedicarti a quello che gli è stato richiesto.

Quando la razza non fa differenza, l'importanza dell'individualità di ogni cane

Questo studio è particolarmente rilevante perché smentisce in modo scientifico la convizione che il "cane intelligente" è quello che appartiene a determinate razze, principalmente pastori e retriever (Border Collie, Golden e Labrador ad esempio) e che addestrare anche con metodi intensivi i cani sia utile per il raggiungimento dello scopo. E' una scoperta che apre la mente anche a chi pensa di adottare un cane ed è convinto che prenderne uno di razza significherà che per questo sarà più capace di un meticcio, per fare un esempio pratico. E' molto importante, infatti, che la scienza aiuti le persone a comprendere che ogni cane è diverso dall'altro e che la personalità si basa su un insieme di fattori che comprende la genetica ma include il carattere, le predisposizioni, il contesto, le esperienze e la relazione con la propria persona di riferimento.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views