UN PROGETTO DI
30 Maggio 2025
13:34

Per quale motivo il gatto insegue gli uccellini?

Il gatto insegue gli uccellini per soddisfare il suo istinto predatorio, non per fame. La caccia infatti permette di soddisfare i bisogni fisici e mentali di ogni micio, e favorisce l’equilibrio psicologico stimolando le capacità cognitive. Anche se ben nutrito, il gatto resta un cacciatore carnivoro per natura.

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È successo un'altra volta: il tuo gatto si è gettato all'inseguimento di un uccellino appena lo ha intravisto alla finestra come se non mangiasse da un mese. Invece aveva appena finito un grande ciotola di cibo.

Se il gatto insegue uccellini e altre prede, infatti, non sta rispondendo alla fame, ma a un altro impulso altrettanto forte: l'istinto predatorio. Anche se spesso lo dimentichiamo, il gatto è un predatore e un carnivoro, ed è ormai scientificamente accertato che hanno un impatto ecologico devastante sull'ampia gamma delle loro prede.

Il desiderio di cacciare, catturare e in alcuni casi uccidere la preda non è necessariamente collegato al bisogno di consumarla, anzi può addirittura decidere di portare un "regalo" al suo umano. Questo comportamento è spesso frainteso e mal interpretato.

In verità, per il gatto, la caccia è ben lontana dall'essere un diversivo o una necessità legata alla nutrizione, anzi gioca un ruolo fondamentale nel suo equilibrio fisico e mentale. È in questo modo che mantiene allenate le sue abilità cognitive e fa anche attività fisica, due aspetti importanti e molto spesso carenti nei gatti che vivono solo in appartamento, dove hanno poche occasioni per esprimere le specificità della loro specie.

Tutto nella storia evolutiva del gatto è volto a soddisfare il bisogno di cacciate: olfatto, udito e vista sono tutti strumenti molto sensibili, progettati per individuare piccole prede e reagire istantaneamente. Anche se ha appena mangiato se qualcosa si muove, l'istinto entra in gioco.

Per il gatto infatti cacciare non è sinonimo di mangiare la preda. Una volta catturata, può decidere di rilasciarla, giocarci, riportarla al suo umano, e solo in alcuni casi mangiarla. Ecco perché, anche davanti a una ciotola piena il gatto non rinuncerà mai all'opportunità di un'imboscata.

Un gatto affamato o non soddisfatto di ciò che trova nella ciotola andrà semplicemente a cercare cibo altrove, magari in un'altra casa o nelle ciotole lasciate a disposizione delle colonie feline. Una recente ricerca pubblicata su Ecosphere dimostra che i gatti domestici che cacciano prede selvatiche lo fanno principalmente per istinto predatorio e non per alimentarsi davvero e ricavarne il fabbisogno energetico, preferendo invece il cibo somministrato dagli umani.

La caccia serve come mezzo per il gatto per sentirsi appagato, per sapere di avere il controllo sul territorio che considera suo e le risorse che contiene. Il micio inizia a fare i primi esperimenti di agguati e appostamenti già nelle prime settimane di vita: intorno ai 20 giorni di età seguono con gli occhi la potenziale preda e iniziano a inseguire tutto ciò che si muove. Questa non è che la preparazione per la caccia futura, un vero e proprio allenamento per le abilità di cui avrà bisogno da adulto.

Per gli umani però potrebbe essere un problema vivere con un abile cacciatore, che magari anche porta spesso a casa i suoi trofei. Scoraggiarli è molto difficile, un rimprovero può solo confondere il micio senza fargli capire il motivo della nostra contrarietà. L'unica soluzione possibile è aumentare le occasioni di gioco con attività che imitano il comportamento predatorio. Ma ricordiamo bene che i gatti non sono giocattoli nelle nostre mani: è normale e sano che esprimano le caratteristiche della specie a cui appartengono.

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