;Resize,width=638;)
Nel regno animale, gli occhi raccontano molto dello stile di vita e della storia evolutiva di una specie. Alcune pupille sono per esempio tonde, altre verticali come quelle dei gatti, mentre altre ancora, come nel caso di capre e pecore, lo sguardo si allunga in modo quasi geometrico: le loro pupille sono infatti orizzontali, di forma rettangolare, con tagli netti che sembrano fatti con un righello. Perché? La risposta è semplice, ma svela un sofisticato adattamento evolutivo: quelle pupille servono a vedere meglio il mondo intorno, ma soprattutto a controllare ciò che accade ai lati, anche mentre brucano con la testa china.
Le pupille orizzontali e rettangolari migliorano di parecchio la visione periferica e non sono un'esclusiva di pecore e capre. Le troviamo anche in molti animali come i cervi, le antilopi, le gazzelle, gli asini e nei cavalli. Tutti erbivori, tutti prede. Al contrario, molti predatori – come i felini, i rapaci o i serpenti – hanno pupille verticali o rotonde. Le prime aiutano a valutare meglio la distanza delle prede, le seconde sono utili per visioni più generaliste e dinamiche. Ma le pupille orizzontali? Quelle sono una finestra sull'orizzonte per tutti quegli animali che, per sopravvivere, devono sempre tenere d'occhio chiunque arrivi da lontano, spesso di lato o dalle spalle.

Nel 2015, uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances da un gruppo di ricercatori guidati da Martin Banks, ricercatore in optometria all'Università della California, ha analizzato nel dettaglio la forma delle pupille di oltre 200 specie di vertebrati. I risultati hanno confermato un pattern ricorrente chiaro: gli animali predatori tendono ad avere pupille verticali, mentre quelli erbivori, spesso prede di altri, tendono invece ad averle orizzontali. Il motivo principale ha a che fare con il campo visivo. Le pupille rettangolari e allungate orizzontalmente permettono una visione panoramica straordinariamente ampia: fino a 320°, in alcuni casi, senza bisogno di dover neppure muovere la testa.
In pratica, significa che capre, pecore e altri erbivori riescono a vedere tutto ciò che accade intorno a sé, tranne che per una piccola porzione dietro la nuca e davanti al naso. E questo mentre sono con la testa abbassata sull'erba. Ma c'è anche di più. Le pupille rettangolari si adattano perfettamente anche ai movimenti della testa, come se fossero stabilizzate. Questi animali, quando abbassano il capo per brucare, ruotano anche gli occhi per mantenere la pupilla sempre parallela al terreno. È come se il loro cervello lavorasse in sincronia con i muscoli oculari per garantire che quella "finestra sull'orizzonte" non si inclini mai, nemmeno di pochi gradi.

L'evoluzione, insomma, ha dotato questi animali di un vero e proprio "radar ottico" che funziona meglio quando è allineato con la linea dell'orizzonte. Questo garantisce due vantaggi principali: una visione più stabile del terreno, fondamentale per correre su superfici irregolari in caso di fuga, e la possibilità di avvistare eventuali predatori con grande anticipo. Chi ha pupille orizzontali riesce inoltre a percepire meglio i contrasti lungo il piano del terreno ed è anche probabile che questa "configurazione" visiva aiuti persino a stimare meglio la direzione e la velocità di un predatore in avvicinamento. Non si tratta quindi di una semplice curiosità anatomica, ma di un vero e proprio strumento di sopravvivenza.
Dal nostro punto di vista "tondo" e binoculare (erbivori e altre prede hanno anche gli occhi ai lati della testa, invece che davanti), le pupille rettangolari possono apparire strane, persino inquietanti. Ma nel contesto ecologico in cui capre, pecore e altri erbivori vivono, quella forma è tutto tranne che una stranezza. È un adattamento affinato in milioni di anni di evoluzione per rispondere a una semplice esigenza: vedere prima di essere visti. Perché per chi è preda, la vista non è solo un senso, ma è una questione di vita o di morte. Ecco perché capre e pecore hanno le pupille orizzontali, che a dirla tutta non sono neppure le più strane. Ci sono animali che le hanno curve, zigzaganti e persino a forma di cuore. Ma queste sono altre storie.