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E' abbastanza evidente che l'estate siciliana sia rovente, giusto? Eppure, ogni volta che si parla dei cavalli trainati dalle carrozze che stramazzano al suolo pare obbligatorio dover ricordare quanti gradi c'erano al momento dell'evento. La verità è sotto gli occhi di tutti, ogni giorno, in particolare nel capoluogo dove gli animali devono subire oltre allo stress termico anche quello dovuto al camminare in un contesto enormemente antropizzato tra suoni di clacson, smog e un pavimento stradale bollente.
Ma a muoversi, in un'altra estate caldissima appunto, questa volta non sono solo i cavalli ma anche i politici locali con una proposta di modifica al Regolamento del Comune guidato dal sindaco Roberto Lagalla. E' stato infatti presentata al Consiglio la proposta di delibera in cui viene presentato il piano per arrivare, in 12 mesi, alla dismissione di questo tipo di attività a fronte anche di dare ai conducenti un accesso a fondi pubblici per "sostituire" i cavalli con veicoli elettrici. L'approvazione definitiva spetta, però, ai Consiglieri comunali.
Nella pratica si prevede la fine delle licenze con tanto di revoca di quelle ancora attive. Nello specifico si vuole procedere alla modifica dell'articolo 41 del Regolamento comunale in cui verrà scritto, nero su bianco, anche che sono previsti incentivi economici per chi vuole riconvertire l'attività di trasporto con soluzioni ecologiche e che, soprattutto, "sarà vietata qualsiasi forma di esercizio del servizio con cavalli".
Solo il 10 giugno scorso, un cavallo è stramazzato in via Roma e il vetturino, raggiunto poi grazie alle segnalazioni dei passanti dalla Polizia, ha avuto una sanzione amministrativa mentre l'animale è ancora sotto osservazione veterinaria. E' solo uno dei tanti episodi che si succedono puntualmente appena inizia il caldo forte. Nell'agosto scorso un video, condiviso molto sui social, mostrava un altro esemplare in pessime condizioni per le strade di Palermo e in quel caso la LAV aveva sottolineato, ancora una volta, come si tratti di "Una pratica assurda, una tradizione retrograda e crudele”.
Ad oggi le misure che sono state prese, simili anche in altre città italiane, non sono mai state davvero finalizzate al benessere animale. A Palermo vige il blocco tra le 13 e le 15:30 e ci sono una serie di obblighi rispetto alle pause da fare e sull'applicare spugnature e fare docce agli animali quanto la temperatura percepita arriva sopra i 37 °C.
La realtà dei fatti però racconta che sanzioni e le regole ad oggi messe in campo non sono servite a nulla: i cavalli spesso vengono rimessi in strada dopo manco 24 ore dall'evento traumatico che hanno subito, come successo a un animale che si era sentito male in piazza Verdi, dove sorge il Teatro Massimo. Il cavallo era crollato di fronte a tutte le persone presenti ma dopo poche ore non solo il suo "proprietario" lo aveva obbligato a "lavorare" di nuovo ma anche in un orario non consentito dal Regolamento comunale.