
Un'orsa è stata trovata morta nelle vicinanze di Caldes, in val di Sole, e il suo corpo presenta i segni inconfondibili dei colpi di fucile. Solo pochi giorni prima la pelle di cucciolo di orso, con tutta probabilità ucciso e scuoiato da mano umana, è stato trovato in un parco giochi di Borgo d'Anaunia, in Val di Non.
Due tragici episodi che secondo la sezione Enpa del Trentino, guidata dall'attivista Ivana Sandri, non lasciano dubbi: "In Trentino è sempre più cupa l'ombra del bracconaggio". Da qui la scelta dell'associazione di sporgere formale denuncia per bracconaggio.
L'Enpa: "Intimidazioni rivolte a tutta la comunità"
Il 18 settembre scorso il corpo di un'orsa è stato rinvenuto nella zona di Caldes, tristemente nota alle cronache nazionali per la morte di Andrea Papi, ucciso dall'orsa JJ4 nel 2023. Il plantigrado è stato portato all'Istituto Zooprofilattico delle Venezie per accertare le esatte cause della morte, ma, secondo le prime ricostruzioni, sui resti sarebbero stati trovati segni di colpi di fucile. Una settimana dopo, il 15 settembre, è stata rinvenuta la pelle di un orso all'interno di un parco giochi nella Frazione di Fondo a Borgo d'Anaunia.
Questi due episodi hanno convinto gli attivisti della locale sezione dell'Enp a presentare denuncia alla Procura della Repubblica: "Nel primo caso – spiegano gli attivisti – si tratta di un'orsa adulta, uccisa a colpi di fucile a Caldes in bassa Val di Sole, nel secondo caso la vittima è un cucciolo, ucciso e scuoiato, la cui pelle è stata lasciata nel parco giochi dei bambini a Fondo in Val di Non". In particolare nel caso del cucciolo scuoiato non si tratterebbe di una semplice uccisione: "Siamo di fronte anche ad un atto gravissimo di intimidazione, che aveva come vittime il cucciolo di orso e i cuccioli umani che avrebbero dovuto subire il trauma dello sconvolgente ritrovamento, con la finalità di lanciare un’intimidazione ai genitori, a tutta la comunità".
È giallo invece sul caso dell’orsa rinvenuta a Caldes: "I nostri sospetti hanno trovato conferma, l’orsa è stata vittima di un atto di bracconaggio, e ancora più fondamentale si rivela l’accesso agli atti fatto alla PAT per ottenere notizie più approfondite, come le modalità della sua uccisione, se era accompagnata da cuccioli che stava ancora allattando, dove si trovano ora i cuccioli e le loro condizioni. Una serie di domande cui ne aggiungiamo altre, dopo la conferma che è stata fucilata. Ad esempio: da che distanza le sono stati sparati i colpi, se da terra o dall’alto, e con quanti colpi è stata fucilata".
"Dove sono i trentini per bene?"
Non è la prima volta che gli attivisti denunciano il "far e taser", in dialetto il "fare e tacere" dietro le morti di ori in Trentino: "Assistiamo ormai da troppo tempo a reati indegni di un territorio che ci sembra di non riconoscere più: dove sono i trentini per bene, che magari mugugnano, ma rispettano le leggi e che di questo rispetto ne fanno con orgoglio un segno distintivo?", si chiedono dall'Enpa.
"Conosciamo anche la riservatezza dei tanti trentini, i più in realtà, che non urlano a favore di telecamera, non fomentano odio e paure immotivati, rispettano le leggi, rispettano gli animali e vogliono che la fauna, la biodiversità e il nostro meraviglioso ambiente siano rispettati e tutelati. A loro deve rispondere la PAT, la cui inerzia di fronte a questa emergenza ci fa chiedere, ancora una volta, che la gestione – poi, perché si devono ‘gestire' degli animali che la PAT ha volontariamente re-introdotto, con i quali è possibile convivere, con le opportune attenzioni? – degli orsi torni nell’alveo della Stato, anche perché dello Stato essi sono patrimonio indisponibile".