UN PROGETTO DI
2 Dicembre 2025
16:54

Non arriva dalle foreste tropicali ma dalla Calabria la nuova falena mai descritta prima

In Calabria è stata trovata una nuova specie di falena: Agonopterix calavrisella. Una scoperta che conferma l’alta biodiversità dei boschi italiani.

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La nuova falena scoperta in Calabria: Agonpterix calavrisella

Una nuova specie di falena è stata descritta per la prima volta, e non è successo nelle foreste tropicali ma in Calabria, grazie alla collaborazione del piccolo Comune di Polia, in provincia di Vibo Valentia. Si tratta di una nuova specie di microlepidottero appartenente alla famiglia Depressariidae: Agonopterix calavrisella.

A fare la scoperta è stato un team di ricercatori del CREA Foreste e Legno, nell’ambito del progetto nazionale NBFC (National Biodiversity Future Center), e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Zootaxa.

Quali sono le caratteristiche della nuova falena scoperta in Calabria

La nuova specie è stata individuata nel corso di una lunga campagna di monitoraggio dei lepidotteri notturni nelle foreste della Calabria, un’area nota per l’elevato valore di biodiversità. Non serve andare nelle aree tropicali del mondo per trovare specie mai descritte prima, basta osservare meglio quelle abbiamo a casa nostra. Agonopterix calavrisella presenta caratteristiche morfologiche distintive e una divergenza genetica significativa rispetto alla specie più simile, Agonopterix liturosa.

La falena è stata rinvenuta in boschi collinari e montani della Calabria centro-meridionale, e il suo habitato sono ambienti freschi e umidi con vegetazione fitta. Gli esemplari ritrovati risultata abbondante soprattutto nel Vallone Milo del comune di Polia, un’area caratterizzata da una forra ombrosa e da boschi misti ben conservati, dove è presente anche la rara felce giurassica Woodwardia radicans.

La falena è la seconda nuova specie trovata in Italia nel giro di poche settimane dopo la mantide coda di serpente scoperta in Sardegna recentemente.

I ricercatori: "Nell'Italia meridionale biodiversità unica"

“Questa scoperta conferma ancora una volta come i territori dell’Italia meridionale ospitino una biodiversità unica, che stiamo solo iniziando a conoscere – afferma Stefano Scalercio, il ricercatore del CREA Foreste e Legno che ha coordinato la ricerca e le attività di monitoraggio – L’integrazione tra analisi genetiche e studio morfologico si è rivelata fondamentale per riconoscere questa specie come inedita per la scienza".

L'importanza di valorizzare la natura italiana è confermata anche da Sara La Cava, prima autrice dello studio e co-descrittrice della specie: "Queste scoperte hanno un valore che va oltre l’interesse tassonomico. Conoscere con precisione la biodiversità, infatti, è essenziale per progettare strategie efficaci di conservazione e gestione degli ecosistemi forestali".

La scoperta che conferma ancora una volta il valore delle menti che lavorano nella ricerca in Italia. "La scoperta dei nostri ricercatori conferma l'incredibile biodiversità del nostro Paese e la necessità di studiarla per poterla tutelare e valorizzare, a beneficio di tutti", conclude il presidente del Crea Andrea Rocchi.

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