UN PROGETTO DI
4 Dicembre 2025
10:03

Nel Torinese l’educazione cinofila arriva a scuola: “Educhiamo i giovani per creare adulti consapevoli”

Nasce a Nichelino (Torino) il progetto Gen C di educazione cinofila per studenti della scuola superiore: "Il cane diventa punto di partenza per promuovere la cittadinanza attiva"

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Nel Torinese nasce un nuovo progetto per portare l’educazione cinofila a scuola

"Non è il cane ad avere bisogno di essere educato, ma chi lo gestisce". Questa è la ferma convinzione di Fiodor Verzola, assessore del Comune torinese di Nichelino che ha lanciato il progetto di educazione cinofila a scuola chiamato Gen C.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Paw Therapy, il Comune di Nichelino e l'Assessorato alle politiche animali, e prenderà ufficialmente il via venerdì 5 dicembre con il primo gruppo di giovani d'età compresa tra i 14 e 18 anni.

Come funziona il progetto di educazione cinofila a scuola

I corsi si terranno all'interno dell'Engim del Piemonte, ente di formazione italiano che si rivolge soprattutto agli studenti delle scuole superiore. I giovani che entreranno a far parte del Paw Lab impareranno a sviluppare capacità di osservazione, gestione delle emozioni, responsabilità, lavoro di gruppo.

Il progetto intende promuovere la consapevolezza cinofila tra gli studenti delle scuole secondarie, offrendo un percorso di educazione e sensibilizzazione sul rapporto tra uomo e cane. Lo faranno sviluppando abilità trasversali utili non solo nella relazione con gli animali, ma anche nella vita scolastica, sociale e comunitaria, come sottolineano dal Paw Therapy: "Il cane diventa così un punto di partenza per promuovere cittadinanza attiva, consapevolezza e convivenza responsabile".

L'obiettivo dell'assessore: "Disinneschiamo l'ignoranza cinofila"

A seguito della recente approvazione alla Camera del ddl Valditara sull’educazione sessuale e affettiva a scuola, e l'emergere del caso della lista stupri in due licei italiani, prima a Roma e poi a Lucca, il tema dell'educazione dei più giovani è nuovamente al centro del dibattito pubblico. Insegnare agli studenti il rispetto dell'altro nel senso più ampio del termine non può essere un tema secondario se si vuole costruire una generazione di futuri adulti consapevoli.

Dalla sessualità all'ambiente la scuola cerca di ritagliarsi uno spazio, e a Nichelino lo fa anche attraverso l'educazione cinofila. Lo spiega l'assessore che ha promosso il progetto, Fiodor Verzola: "La conoscenza del cane e dei suoi bisogni non è un dettaglio, è la condizione essenziale per una convivenza serena e rispettosa. È da questo principio che nasce GenC. Educare le nuove generazioni significa formare adulti consapevoli delle necessità etologiche del cane, capaci di rispettarlo nella sua natura e di comprendere davvero cosa significhi condividere gli spazi della nostra vita con un animale che ha linguaggi, sensibilità e bisogni propri".

Secondo le ultime stima, nelle case degli italiani ci sono 9 milioni di cani, un numero che ci rende al secondo posto tra i paesi europei dopo la Germania. La presenza di così tanti cani all'interno della nostra società però presuppone anche un alto grado di consapevolezza che talvolta manca, come le cronache raccontano troppo spesso: cani non adeguatamente capiti e seguiti sono frequentemente al centro di casi di cronaca come quello della bimba uccisa dal Pitbull ad Acerra, nel Napoletano.

Da qui la necessità di portare alle ragazze e ai ragazzi delle scuole superiori le conoscenze adeguate per gestire i cani, senza bisogno di patentini e liste di razze pericolose. "Bisogna disinnescare alla radice quei meccanismi di ignoranza cinofila che, ogni giorno, generano episodi di intolleranza, conflitti e persino fatti gravi in cui il protagonista sembra essere il cane, ma l’unico responsabile resta sempre l’uomo".

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