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11 Luglio 2025
10:34

Moo Deng, l’ippopotamo pigmeo star dei social, compie un anno tra fan, merchandising e spettacolarizzazione

L'ippopotamo pigmeo Moo Deng, diventata una star dei social nel 2024, ha compiuto un anno. Lo zoo thailandese in cui vive ha organizzato una quattro gironi di festa tra fan, influencer e merchandising. Ma cosa resta ora che la fama ha avuto un lento e inesorabile declino?

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L’ippopotamo star dei social nel 2024, ha compito un anno

Il suo nome in thailandese significa "maialino rimbalzante", ha un muso tondo e tenero quasi da peluche e un seguito da celebrità globale. L'ippopotamo pigmeo star dei social Moo Deng ha appena compiuto un anno e per milioni di persone nel mondo è ormai più che un animale: è un'icona virale. L'anniversario della sua nascita è stato celebrato con una quattro giorni di eventi al Khao Kheow Open Zoo, in Thailandia, dove vive da quando è nata. E anche se i riflettori si stanno lentamente spegnendo, il fenomeno continua a far parlare di sé, non senza suscitare riflessioni più profonde sul nostro rapporto con gli animali selvatici e con i "cuccioli" star di Internet.

L'ippopotamo che ha "rotto" il Web

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Moo Deng diventata un fenomeno virale, con oltre cinque milioni di follower sui social, una linea di merchandising dedicata e una visibilità tale da quadruplicare le vendite dei biglietti del parco

Moo Deng è nata il 10 luglio 2024 da una coppia di ippopotami pigmei (Choeropsis liberiensis) in cattività, un specie molto rara e seriamente minacciata di estinzione originaria delle foreste dell'Africa occidentale. Al momento della nascita pesava appena cinque chili e trascorreva le sue giornate saltellando goffamente tra pozzanghere e fieno, sotto l'occhio vigile della madre Joana e delle telecamere dello zoo, che l'hanno ripresa quasi senza sosta nei primi mesi di vita.

Il suo musetto rosa, i movimenti impacciati e una buona dose di strategia comunicativa da parte dello staff del parco hanno fatto il resto: in poche settimane Moo Deng è diventata un fenomeno virale, con oltre cinque milioni di follower sui social, una linea di merchandising dedicata e una visibilità tale da quadruplicare le vendite dei biglietti del parco. È un fenomeno ciclico con i cuccioli sul Web, ma il successo di Moo Deng è stato un caso eccezionale, perlomeno negli ultimi anni.

Il compleanno tra fan, influencer e merchandising

Un anno dopo, Moo Deng pesa 93 chili e trascorre le sue giornate in maniera decisamente più pacata: lunghe dormite, qualche bagno e poco altro. Per i fan, però, resta una vera e propria leggenda. Centinaia di visitatori si sono messi in fila per vederla durante il suo compleanno, tra eventi tematici, gadget e persino un'enorme "torta" a base di frutta e verdure offerte da una sponsor del settore dei cosmetici.

Tra i presenti c'era anche chi ha preso una settimana di ferie per vederla dal vivo. Altri hanno partecipato all'asta benefica per portarsi a casa la sua vecchia vasca da bagno, battuta per circa 3.000 dollari. E c'era persino un talk sulla "sfacciataggine" di Moo Deng, mentre influencer da tutto il mondo si aggiravano tra gli stand con lo smartphone e le fotocamere sempre accese. Eppure, come spesso accade nel mondo social, anche la celebrità di Moo Deng ha avuto un picco e un lento e inesorabile declino.

La fine dell'infanzia (e del fascino virale)

Secondo alcune analisi sulle ricerche online e dell'engagement sui social, il suo momento di gloria si sarebbe concluso già lo scorso settembre, poco dopo la fine della fase da cucciolo "tenero" e irresistibile. Del resto, come ha osservato lo studioso Joshua Paul Dale, esperto del fenomeno della "cuteness", buona parte del fascino di questi animali sta proprio nella loro fragilità e nella brevità di quello stato. Sapere che la tenerezza non dura a lungo, la rende ancora più potente.

Moo Deng oggi è infatti molto meno "goffa" e caotica rispetto ai primi mesi, raccontano i suoi sei custodi, e quindi non è più così tenera e irresistibile. Dietro tutta questa tenerezza, però, si nasconde anche un'altra faccia della medaglia. Moo Deng non è la prima (e non sarà l'ultima) cucciola di una specie selvatica a essere trasformata in fenomeno virale. Con lei ci sono stati Pesto il pinguino australiano, Hua Hua il panda cinese e tanti altri ancora. Ma a differenza dei peluche, gli animali reali crescono, cambiano, e soprattutto non sono giocattoli.

Il lato oscuro dei cuccioli virali

La spettacolarizzazione dei cuccioli negli zoo è spesso accompagnata da un'impennata dei profitti, un aumento delle visite e un boom di merchandising. Tuttavia, queste campagne virali possono avere conseguenze molto pericolose sulla percezione pubblica degli animali selvatici. Immagini troppo "carine" o umanizzate tendono a ridurre non solo la percezione del rischio legato a un eventuale contatto in natura con i selvatici, ma possono addirittura incentivare il desiderio di possederli come pet.

È un meccanismo già ben documentato nel commercio illegale di primati, pappagalli e tantissimi altri animali selvatici esotici virali sui social, e che potrebbe estendersi anche altre specie, con conseguenze gravi per la loro conservazione. Rendere un animale selvatico una star da palcoscenico rischia di spostare l'attenzione dal vero problema, come la perdita degli habitat, il bracconaggio e la difficoltà di tutelare efficacemente le popolazioni in natura.

Moo Deng non sarà di certo l'ultima, è il ciclo prevedibile e ricorsivo di questi piccoli fenomeni mediatici. Ma la speranza è che, oltre ai meme e ai pupazzi, la storia di queste star animali riesca davvero ad accendere una luce su chi sono davvero e sulla loro conservazione, a partire da uno sguardo più consapevole e meno ingenuo su ciò che vediamo e condividiamo online. Perché un cucciolo è irresistibile e ci fa inevitabilmente sorridere, ma il suo futuro – e quello della sua specie – merita molto di più di una manciata di like.

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