UN PROGETTO DI
6 Giugno 2025
12:08

Maxi allevamento intensivo di galline a Vercelli: potrà ospitare 247 mila animali

Il locale Comitato Riso e la Rete dei Santuari di animali liberi si oppongono alla costruzione di un maxi allevamento di galline ad Arborio, nel Vercellese, denunciando gravi violazioni del benessere animale, impatti ambientali e sanitari. Mailbombing alle istituzioni per chiedere lo stop.

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Un maxi allevamento intensivo di galline ovaiole è in costruzione ad Arborio, in provincia di Vercelli. Nella struttura saranno imprigionati 274 mila animali a ogni ciclo produttivo. Gli attivisti del locale Comitato Riso e della Rete dei santuari di animali liberi hanno documentato la costruzione dell'edificio e avviato un'attività di mailbombing per fermarne la realizzazione.

247 mila galline sfruttate per ogni ciclo produttivo

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Secondo quanto riferiscono gli attivisti, la Società agricola bruzzese ha avviato la realizzazione di un nuovo allevamento intensivo in Pianura Padana. La struttura si comporrà di due fabbricati di 160 metri per 24, progettati per rinchiudere 274mila galline ovaiole a ogni ciclo produttivo.

Gli allevamenti intensivi, che in Italia sono concentrati proprio in Pianura Padana, si basa sull'utilizzo di animali su grande scala numerica. Per massimizzare la produzione gli animali vengono stipati in poco spazio e portati a riprodursi a ritmi accelerati rispetto al naturale corso della crescita e della capacità produttiva. Questo impiego massiccio di risorse ha un impatto significativo non solo sugli animali e sull'ambiente, ma anche sulla salute umana: dati Ispra rivelano che in Italia gli allevamenti intensivi sono causa del 75% di tutte le emissioni di ammoniaca, e la seconda fonte di formazione di polveri sottili, che ogni anno in Italia causano circa 50 mila morti premature in Italia, molte delle quali si concentra proprio in Pianura Padana.

Per contrastare la costruzione di un nuovo allevamento di questo tipo, per di più proprio accanto alle risaie di Arborio , è nato il Comitato Riso, che su iniziativa della popolazione locale chiede la revoca dei permessi, la partecipazione pubblica nelle decisioni che impattano su salute, ambiente e diritti degli animali, e un investimento concreto in modelli di produzione alternativi più etici e sostenibili.

Per appoggiare il Comitato Riso è intervenuta la Rete dei santuari di animali liberi: "Esseri senzienti saranno costretti a vivere ammassati in spazi minuscoli, senza mai vedere la luce del sole, senza potersi muovere adeguatamente per esprimere i loro comportamenti naturali o respirare aria pulita – ha commentato Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete – Nel 2025 tutto ciò non è necessario, né accettabile. Questo progetto è in aperto contrasto con la crescente sensibilità dei cittadini verso il rispetto degli animali, è incoerente con le politiche europee per la transizione agroecologica e il benessere animale nonché con le raccomandazioni scientifiche internazionali sul superamento degli allevamenti intensivi. In un contesto agricolo come quello vercellese, già segnato da monocolture e sfruttamento delle risorse naturali, aggiungere migliaia di animali stipati in capannoni industriali è un passo indietro, non avanti".

Per coinvolgere i cittadini su larga scala è stata avviata una raccolta firme e un mailbombing diretto alle istituzioni.

Mailbombing per impedire la costruzione dell'allevamento

L'11 giugno alle ore 19 ad Arborio in piazza Martiri e il 29 giugno alle ore 16 a Vercelli in piazza Cavour, si terranno le giornate di mobilitazione. I cittadini presenti sul posto potranno sostenere la raccolta firme e partecipare al mailbombing nei confronti della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, e dell'amministrazione di Arborio.

"La Rete dei santuari si impegnerà con ogni mezzo per impedire che questo progetto venga realizzato – conclude Sara D’Angelo – .  Nei nostri santuari, le galline liberate da questi luoghi di sfruttamento e morte mostrano ciò che l’industria cerca di nascondere: le condizioni di privazione a cui il sistema zootecnico le costringe, ma soprattutto la resistenza che mettono in atto ogni giorno per esprimere la loro individualità. È nostro dovere lottare per costruire un futuro dove nessun essere vivente venga trattato come un prodotto".

Il testo della mail da inviare per il mailbombing:

Alla cortese attenzione dei vertici regionali, dei Sindaci e degli Uffici competenti,

con la presente desidero esprimere la mia ferma opposizione alla costruzione dell'allevamento intensivo della Società Agricola Bruzzese attualmente in corso nel territorio di Arborio (VC).

Oltre alla grave vicinanza alle abitazioni (solo 1500 metri), tale impianto comporta una serie di preoccupazioni:

  • Etiche, per le condizioni di allevamento intensivo che non rispettano il benessere animale;
  • Ambientali, per l'inquinamento di aria, suolo e falde acquifere, che è legato a questo tipo di impianti;
  • Sanitarie, connesse all'inquinamento citato;
  • Economiche, sia per il deprezzamento delle abitazioni e terreni nelle vicinanze.Alla luce di questi gravi rischi, chiedo al comune di sospendere immediatamente i lavori e garantire il coinvolgimento dei cittadini in un dibattito pubblico e trasparente.Ringraziando per l'attenzione, resto in attesa di un vostro sollecito riscontro.
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