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Allarme lumache killer in Australia e anche in Italia. Questa è la notizia che negli ultimi giorni ha occupato le pagine di molti giornali a seguito della diffusione di una ricerca dell'Università di Sidney, con le conseguenti speculazioni dei media. Proprio su queste la Società Italiana di Parassitologia ha deciso di intervenire per fare chiarezza sulle lumache, sul parassita Angiostrongylus cantonensis, e sui rischi per cani e umani.
La presidente della Società e docente di parassitologia dell'Università Federico II di Napoli, Laura Rinaldi, a Fanpage.it sottolinea: "Alcuni articoli di stampa hanno amplificato il tema con toni allarmistici diffondendo un senso di emergenza, il nostro obiettivo è condividere dati reali e pareri scientifici autorevoli così da fare chiarezza".
L'appello della Società Italiana di Parassitologia: "Stop toni allarmistici"
Negli ultimi giorni è aumentato l’interesse nei confronti di Angiostrongylus cantonensis, un parassita originario del Sud-Est asiatico ormai diffuso anche in Australia, Nord America ed Europa. È noto per la sua capacità di causare una malattia nota come meningoencefalite eosinofila, una condizione neurologica rara che può colpire sia gli esseri umani sia alcuni animali, in particolare i cani.
In Australia, come ha rilevato una ricerca pubblicata sul Journal of Infectious Diseases dai veterinari dell'Università di Sydney, la malattia è in aumento nella parte orientale del paese, soprattutto nei cani, anche se non sono mancati casi tra gli esseri umani, inclusi due con esito fatale. Nel complesso gli scienziati australiani hanno identificato 93 casi nei cani tra il 2020 e il 2024, con un picco di 32 nel 2022 dovuto alle forti piogge e alla proliferazione delle lumache.
"Questi dati, pur evidenziando un rischio reale in quelle specifiche aree climatiche, non possono essere automaticamente traslati in contesti come quello europeo, dove il parassita non è ancora stabilmente presente e dove le condizioni ambientali sono differenti. In Europa, infatti, non sono stati finora segnalati casi clinici nei cani", spiegano dalla Società Italiana di Parassitologia che sta seguendo con attenzione l’evoluzione della situazione.
"In Europa, Angiostrongylus cantonensis è stato segnalato nelle Isole Canarie, a Maiorca (dal 2018) e, più recentemente, in Spagna continentale, precisamente nella zona di Valencia (2022)", continuano gli esperti.
Anche se negli ultimi decenni il parassita ha ampliato il suo areale di distribuzione, fino ad oggi, i casi di meningoencefalite eosinofila nell’uomo registrati in Europa erano esclusivamente casi di importazione, ovvero legati ai viaggi, e prevalentemente in aree del Pacifico, del Sud-Est asiatico e dei Caraibi. Esiste un solo caso, segnalato in Francia, che è stato considerato come probabilmente autoctono ma non confermato con certezza diagnostica.
Sorveglianza veterinaria già attiva in Italia e le regole per i cani
Per l'uomo, ospite accidentale del parassita delle lumache, i rischi sono molto ridotti, e lo stesso vale per i cani. Nonostante questo esiste già una sorveglianza veterinaria in Italia per monitorare il parassita. In merito alla sorveglianza veterinaria, Vincenzo Veneziano dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha aggiunto: "Abbiamo già avviato un progetto di ricerca integrato, sui ratti e sui cani in collaborazione con altri centri italiani e con il professor David Modrý della Czech University of Life Sciences di Praga, per monitorare la possibile presenza del parassita sul nostro territorio. L’obiettivo è duplice: individuare eventuali focolai in fase iniziale e offrire raccomandazioni pratiche ai proprietari di animali da compagnia. Tra queste, evitare che i cani ingeriscano lumache, limacce o piccoli rettili vivi o morti durante le passeggiate, soprattutto in aree umide o dopo la pioggia".
La sorveglianza attiva già avviata in Italia, unita all’esperienza internazionale dei ricercatori coinvolti, consentirà di intervenire tempestivamente qualora emergessero segnali di presenza del parassita in ambienti naturali o urbani.
La prevenzione, in ogni caso, si basa su misure semplici e di buon senso:
- Lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo;
- Evitare che i cani ingeriscano lumache o rettili durante le passeggiate o nei giardini;
- Mantenere pulite le ciotole di cibo e acqua degli animali, soprattutto se collocate all’esterno.
Mentre i cani possono mangiare lumache durante le passeggiate, l'infestazione nell'uomo è decisamente più rara come ha sottolineato Modrý, tra i massimi esperti mondiali di Angiostrongylus cantonensis: "È importante ricordare che la prevenzione dell’infezione umana si basa su semplici comportamenti quotidiani. È sufficiente evitare il consumo di molluschi crudi o poco cotti e lavare con attenzione le verdure, soprattutto quelle a foglia larga. Non esistono al momento motivi di allarme in Europa, ma queste precauzioni rappresentano buone pratiche di igiene alimentare in ogni contesto".
Chi è il parassita Angiostrongylus cantonensis e perché rende le lumache dei killer
Angiostrongylus cantonensis è un nematode originario del Sud-Est asiatico. Nel suo ciclo vitale naturale infetta i ratti e raggiunge i loro polmoni, dove cresce e si riproduce. Ma negli "ospiti accidentali", come cani e umani, le larve non riescono a completare il ciclo: entrano nel sistema nervoso e vengono bloccate dalla risposta immunitaria, scatenando una forte infiammazione cerebrale. È proprio questa reazione, più che la presenza del parassita in sé, a causare i danni più gravi.
