
L'orsetta Nina è stata trasferita in un'altra area sempre sotto la respnsabilità del Parco Nazionale d'Abruzzo. La piccola era stata trovata all'inizio di maggio a Pizzone, nel versante molisano del Parco. Era senza mamma e dopo due giorni di monitoraggio è stata recuperata e portata nel centro di Pescasseroli.
Dopo un mese nella struttura per lei si è aperta una nuova fase, sempre con l'obiettivo del reinserimento in natura.
Dove è stata trasferita l'orsetta Nina e perché
Nina è il nome scelto per l'orsetta marsicana abbandonata dalla mamma a Pizzone all’inizio di maggio, e ora allevata con l’obiettivo di essere reintrodotta in natura non appena le condizioni lo permetteranno. Sabato scorso, i tecnici del Parco hanno trasferito Nina in una nuova struttura che sarà la sua casa fino a quando non verrà liberata in natura.

L’orsetta sta bene, gioca con foglie e tronchi: il video diffuso dal Parco
L'orsetta, recuperata quando aveva appena 4 mesi, ha completato con successo lo svezzamento seguendo il protocollo sviluppato con il supporto di esperti internazionali, sia europei che nordamericani. "Ora può vivere in un ambiente più adatto alle sue esigenze attuali, molto più simile a ciò che incontrerà una volta tornata libera – ha spiegato l'Ente Parco – Si tratta di un ampio recinto immerso nella natura, dove potrà continuare a crescere e prendere peso. In questi giorni è iniziata una nuova importante fase del suo percorso, e ci auguriamo che per la piccola Nina tutto continui a procedere per il meglio".
Il nome della piccola è stato selezionato dopo il concorso lanciato in occasione della seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena, come spiegano dal Parco: "Abbiamo deciso di accogliere la proposta degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gesuè” di San Felice a Cancello (CE), che hanno suggerito proprio il nome Nina".
La storia di Nina, trovata in Molise senza madre: si era allontanata per proteggerla
L'orsetta è stata trovata nelle vicinanze della statale 158, vicino al centro abitato di Pizzone, in Molise. All'inizio i guardaparco si sono limitati a monitorarla aspettando il ritorno della madre, cosa che non è avvenuto. La situazione di pericolo dovuta alla circolazione delle auto e all'impossibilità di una cucciola così piccola di nutrirsi in maniera autonoma hanno convinto gli operatori a portare la cucciola all'interno del centro di Pescasseroli dove si trovava fino a sabato scorso.
Il 18 maggio sono state sospese le ricerche per trovare la madre. L'ipotesi più probabile, sostenuta anche dallo zoologo Paolo Ciucci, è che l'orsa sia stata seguita da alcuni maschi e che si sia allontanata dal cucciolo per evitare che venisse ucciso. I maschi adulti infatti praticano l'infanticidio per rendere le femmine sessualmente ricettive, e questi sono proprio i mesi dell'amore. L'ipotesi dell'abbandono involontario è stata confermata dalle immagini delle fototrappole del Parco che il giorno del ritrovamento della cucciola avevano immortalato alcuni maschi nella zona.
Ora la sfida è evitare che Nina venga condizionata dall'essere umano, una ipotesi tutt'altro che remota considerata la sua storia.