UN PROGETTO DI
3 Settembre 2025
11:29

L’orca che salta sui turisti e le altre incredibili foto finaliste dell’Ocean Photographer of the Year

Svelati i finalisti del premio Ocean Photographer of the Year 2025, con immagini straordinarie che celebrano la bellezza e l’urgenza di proteggere gli oceani. Foto da droni, subacquee e costiere raccontano la bellezza della natura ma anche l'impatto dell'uomo e la necessità di conservazione.

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Foto di Yifan Ling

Sono stati ufficialmente svelati i finalisti dell'Ocean Photographer of the Year 2025, il premio fotografico che celebra la bellezza dell'oceano e la necessità di proteggerlo. Sono migliaia le immagini mozzafiato inviate dai più importanti fotografi oceanici del mondo realizzate con le tecniche più disparate: prospettive di droni, riprese costiere e subacquee, tutto allo scopo di catturare la vita oceanica. Tra le foto più impressionanti ci sono due orche riprese nell'Oceano Pacifico: una sembra saltare sui turisti proprio mentre la stanno fotografando, l'altra invece è impegnata in una cruenta sessione di caccia.

Ma le foto parlano anche dell'impatto dell'uomo sulla natura grazie a un piccolo nautilus abbracciato a un tappo di plastica, e di mimetismo, grazie a un cavalluccio marino invisibile nella vegetazione marina.

Il direttore dell'Ocean Photographer of the Year, Will Harrison, ha dichiarato: "Nel mezzo di una crisi climatica e di biodiversità sempre più profonda sul nostro pianeta blu, la fotografia oceanica non è mai stata così importante. Queste immagini sono molto più che semplicemente belle: sono potenti testimonianze visive di ciò che rischiamo di perdere e ci ricordano l'urgente necessità di protezione. L'Ocean Photographer of the Year continua a essere una piattaforma fondamentale per condividere storie cruciali, da sopra e da sotto la linea della superficie. Siamo ammirati dai finalisti di quest'anno e non vediamo l'ora di svelare i vincitori al mondo. Il loro lavoro ha il potere di ispirare il cambiamento".

L'orca che salta sui turisti nell'Oceano Pacifico

Il primo aprile 2024, più di 20 orche di Bigg sono entrate insieme nel Puget Sound, un'insenatura nel Nord-ovest Pacifico, nello Stato di Washington. Ad attenderle c'erano diversi turisti armati di macchina fotografica, e due di questi sono stati colti di sorpresa dal salto di un'orca ben al di sopra del pelo dell'acqua [foto in copertina]. Anche la fotografa Yifan Ling era lì quel giorno e ha ripreso tutta la scena: "Una delle mie amiche era sulla spiaggia a osservare il passaggio delle orche, quando Barakat, un'orca maschio, ha improvvisamente iniziato a saltare ripetutamente vicino alla spiaggia. A un certo punto, è saltato fuori dall'acqua a pochi metri dalla mia amica. Sebbene il suo obiettivo fosse troppo lungo per la vicinanza, mi trovavo al largo e ho scattato la foto perfetta per lei, che rifletteva perfettamente il legame tra le orche selvatiche e gli osservatori di balene sulla terraferma nel Puget Sound".

Le operazioni di salvataggio della megattera spiaggiata

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Foto di Craig Parry

Gli spiaggiamenti di megattere sono molto comuni in Australia, e il fotografo Craig Parry grazie al suo drone è riuscito a riprendere le complesse operazioni di salvataggio degli attivisti: "Nelle prime ore del primo luglio, abbiamo ricevuto una chiamata riguardante una megattera spiaggiata – Parry – Il veterinario specializzato in fauna selvatica Steve Van Mill ha valutato rapidamente la situazione e ha contattato il SeaWorld Marine Rescue e altri enti chiave per coordinare gli interventi. Per 15 ore, le squadre di soccorso e la comunità locale hanno lavorato instancabilmente in uno sforzo congiunto per salvarla. Purtroppo, nonostante la loro dedizione, non è stato possibile salvarla. Sebbene l'esito sia stato straziante, assistere alla collaborazione e alla compassione dimostrate da diverse agenzie e volontari è stato incredibilmente commovente: un potente promemoria di ciò che si può ottenere quando le persone si uniscono con uno scopo comune".

Il minuscolo mollusco aggrappato a un tappo di plastica

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Giancarlo Mazarese

È il fotografo Giancarlo Mazarese nelle Filippine ad aver ripreso l'abbraccio tossico tra un piccolo mollusco e un tappo di plastica abbandonato in mare: "Nel buio dell'oceano aperto, di notte, un minuscolo nautilus di carta si aggrappa a un tappo di bottiglia di plastica – spiega Mazarese – In natura, le femmine di questa specie cercano organismi galleggianti come le meduse per farsi dare un passaggio e navigare nella colonna d'acqua. Ma qui, invece di una creatura vivente, trova solo ciò che l'umanità ha scartato. Questa immagine, scattata ad Anilao, nelle Filippine, riflette l'impatto silenzioso dell'inquinamento e la resilienza della vita marina".

Il giovane squalo leopardo tra le mani dell'uomo

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Foto di Sirachai Arunrugstichai

La fotogarfa Sirachai Arunrugstichai in Thailandia ha ripreso il momento in cui Pongsathorn Bauer, operatore dell'Aquaria Phuket noto come "Shark Dad", libera un giovane squalo leopardo indo-pacifico in un recinto marino a Maiton Island.

Il volo marino dei pinguini in Antartide

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Foto di Romain Barats

Ormai l'Antartide sta diventando una meta turistica, e per questo i pinguini sono esposti a malattie che prima non conoscevano, ma ci sono ancora momenti qui in cui la natura si riprende i propri spazi. A immortalare la quotidianità dei pinguini Gentoo è stato il fotografo Romain Barats :"È incredibile la velocità con cui i pinguini Pygoscelis papua riescono a costruire una colonia durante l'estate australe nella penisola antartica – afferma Barats – Port Charcot è solitamente un buon posto per questo. Questa baia riparata, circondata da montagne e iceberg, è una base perfetta per i papua. Abbiamo ancorato la nostra barca a vela in questa baia per tre giorni, vicino alla colonia. Siamo entrati in acqua ogni giorno per goderci lo spettacolo di questi uccelli curiosissimi, che sono venuti a controllarci così tante volte. Goffi sulla terraferma, questi uccelli sono veloci e agili in acqua".

Lo straordinario mimetismo del cavalluccio marino

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Foto di Richard Smith

Richard Smith negli Stati Uniti ha mostrato il mimetismo dei cavallucci marini: "Dopo anni di studio dei veri cavallucci marini pigmei, ho finalmente incontrato questo cavalluccio marino nano durante un momento di pausa a una conferenza in Florida – racconta Smith – Sebbene il loro stato di conservazione sia ‘a rischio minimo', poche persone li vedono in natura a causa del loro incredibile mimetismo. I veri cavallucci marini pigmei hanno diversi adattamenti per la vita in miniatura e, sebbene Hippocampus zosterae sia altrettanto piccolo, non condivide queste specializzazioni estreme. Endemici della Florida e delle acque del Golfo del Messico, questi minuscoli cavallucci marini richiedono un occhio attento per essere individuati. Ne ho trovata una coppia che prosperava in 30-60 cm d'acqua. Questa femmina era accompagnata dal suo compagno maschio incinta, ma solo il suo colore corrispondeva a quello dell'alga Halimeda verde smeraldo a cui si aggrappava".

L'attacco dell'orca

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Foto di Yifan Ling

Yifan Ling è specializzata in orche: dopo la foto del salto sui turisti ha ripreso una scena decisamente più macabra, sempre negli Stati Uniti, come racconta: "Questa foto, scattata il 13 luglio 2024, immortala l'orca T065B3, nota come Rook, vicino a Bird Rocks, Washington. Sul tramonto, Rook mostra con orgoglio una foca comune che ha trovato mentre la sua famiglia pattugliava la zona e che in seguito lo ha aiutato a catturare. A questa età, le orche in genere si nutrono di latte e raramente cacciano da sole, il che rende questo momento particolarmente impressionante. La sua abilità mette in luce la ricchezza ecologica del Salish Sea, dove sia le popolazioni di foca comune che di orca di Bigg si sono riprese grazie al Marine Mammal Protection Act del 1972, a testimonianza dell'impatto degli sforzi di conservazione a lungo termine".

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