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9 Giugno 2025
16:30

Le zanzare entrano con la luce accesa: da dove arriva questa convinzione e cosa le attira davvero nelle nostre abitazioni

Le zanzare non sono attratte principalmente dalla luce, ma da altri fattori come l'anidride carbonica, il calore e il nostro odore. La luce può influenzarle, ma non è la vera fonte che le attira in casa.

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Con l'arrivo dell'estate torna anche l'incubo delle zanzare. Ognuno di noi corre quindi ai ripari come può. C'è chi accende zampironi, chi usa repellenti e anti zanzare, chi preferisce invece metodi più ecologici (e utili anche alla biodiversità, come le bat box). Quasi tutti, però, in automatico di sera ci affrettiamo a spegnere le luci nella speranza di attirare il meno possibile. Ma è davvero la luce a farle entrare? Si tratta di una convinzione molto diffusa, ma come spesso accade la realtà è parecchio più complessa e sfumata.

In generale, le zanzare non sono particolarmente attratte dalle luci artificiali, almeno non quanto altri insetti come le falene o certi coleotteri. Tuttavia, la risposta può cambiare molto in base alle specie (ci sono zanzare diurne e notturne) e anche al tipo di luce. Alcune specie, soprattutto quelle attive di notte, possono essere moderatamente attratte dalla luce, ma non tanto perché la cercano, quanto perché vengono disorientate o disturbate. Il vero "richiamo" che le porta verso di noi è molto più… biologico e legato ai nostri corpi.

Perché si pensa che le zanzare entrino in casa con la luce accesa?

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L'associazione tra luce accesa e comparsa delle zanzare è profondamente radicata nell'esperienza quotidiana di molti. Tutti noi abbiamo visto falene, moscerini o coleotteri (come i maggiolini) "sbattere" contro lampioni, luci esterne e lampadine accese. Questo fenomeno è comune a molte specie di insetti notturni, anche se non c'è ancora un consenso scientifico definitivo sul fatto che sia sempre fototassi positiva, ovvero vera e propria attrazione, oppure disorientamento e confusione. La maggior parte degli insetti notturni si orientano ifnatti con la luce della luna, che cercano di tenere sempre sopra la "schiena" per sapere se stanno volando dalla parte giusta.

In città, quindi, le diverse fonti di luce tendono a disturbare questo meccanismo di navigazione ed è solitamente questo il motivo per cui molti insetti si "bloccano" verso le luci artificiali, come sostiene uno studio pubblicato nel 2024 su Nature Communications. Nel caso delle zanzare, però, la questione è ancora più sfumata. Alcune specie, in particolare quelle notturne come quelle del genere Culex, mostrano una leggera attrazione verso determinate lunghezze d'onda della luce, ma non al punto da renderla il principale fattore di richiamo. L'attrazione per la luce è infatti fortemente influenzata dalla combinazione con altri stimoli, come la presenza di anidride carbonica e calore corporeo. Inoltre, non tutte le luci hanno lo stesso effetto.

Uno studio pubblicato su Ecology and Evolution nel 2023 ha dimostrato che luce bianca creata combinando LED con colori rosso, verde e blu (RGB) è meno attraente per C. pipiens – la zanzara comune – rispetto a una luce bianca con spettro più ampio. Un report pubblicato su Current Biology nel 2020, invece, dimostra che la luce può attrarre o respingere le zanzare in base alla specie (se sono diurne o notturne), all'ora del giorno e, anche in questo caso, al tipo di luce. Il mito della luce come "richiamo" deriva quindi da un'osservazione parziale: sì, con la luce accesa entrano molti più insetti, ma le zanzare hanno obiettivi diversi e strategie molto più sofisticate per individuarci.

Cosa attira davvero le zanzare in casa e perché ci pungono

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Le zanzare non sono naturalmente attratte dalla luce nel modo in cui lo sono per esempio le falene, ma come abbiamo visto possono essere influenzate dall'illuminazione artificiale. La loro vera bussola però resta soprattutto il nostro odore e il calore del nostro corpo. Le zanzare femmine – le uniche a pungere – cercano il sangue umano come fonte di proteine necessarie alla maturazione delle uova. Per farlo, sono dotate di una serie straordinaria di organi e sistemi sensoriali per "rilevarci", per esempio grazie all'anidride carbonica. Ogni nostro respiro è come un faro nella notte per le zanzare. Possono rilevare variazioni di CO₂ anche a 10-50 metri di distanza.

Una volta che si sono poi avvicinate alla fonte CO₂, usano anche il calore, la vista e soprattutto l'olfatto per localizzare punti ideali per pungere. Odori cutanei, sudore, sostanze come l'acido lattico, l'ammoniaca e gli acidi grassi presenti sulla pelle attirano le zanzare in modo selettivo. Ognuno di noi ha poi un "odore" unico (anche in base a ciò che facciamo, come bere alcol, fare sport o durante la gravidanza) e alcune persone risultano quindi più attraenti di altre. Diversi studi hanno dimostrato che le zanzare combinano questi segnali in modo gerarchico: prima seguono la CO₂ (in assenza neppure si attivano), poi usano la vista per identificare una sagoma scura, infine si affidano agli stimoli olfattivi per l'atterraggio.

Alcune specie di zanzare – come Aedes aegypti, attiva soprattutto di giorno – sembrano però sfruttare maggiormente la vista rispetto ad altre e sono anche attratte di più da alcuni specifici colori. Il colore preferito in assoluto sembra essere il nero, seguito dal rosso-arancione, dal blu e dal grigio. Meno attraenti sono invece quelli chiari come il verde, che a quanto pare non è particolarmente gradito da questi insetti. Al contrario, le zanzare notturne si affidano maggiormente all'olfatto. Le zanzare sono attirate in casa dalla nostra presenza: se respiriamo, emaniamo calore e sudiamo, siamo bersagli perfetti. La luce, al massimo, può avere un ruolo secondario per alcune specie, ma non è il fattore principale.

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