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23 Giugno 2025
10:50

Le tenerissime immagini di un pulcino di oca adottato da due gru: “Si è legato subito al primo adulto che ha visto”

In Wisconsin, una coppia di gru ha "adottato" un pulcino di oca attirando l'attenzione di birdwatcher e curiosi. Nonostante le notevoli differenze, la famiglia allargata se la sta cavando bene e l'ochetta potrebbe anche sopravvivere.

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In una riserva naturale in Wisconsin, due gru canadesi hanno adottato un pulcino di oca del Canada (quello giallo a destra). Foto di Alan Ginsberg via Facebook

Non è raro che la natura e gli animali ci sorprendano con storie che mettono in crisi le "regole" della biologia, ma questa volta lo hanno fatto nella maniera più "tenera" possibile. In una riserva naturale nei pressi di Madison, in Wisconsin, una coppia di gru canadesi ha "adottato" un pulcino di oca del Canada, creando così una famiglia inaspettata e adorabile che sta attirando l'attenzione di birdwatcher e appassionati da tutto il paese.

L'insolita famiglia allargata è stata osservata per la prima volta nel mese di maggio e da allora le immagini condivise da fotografi naturalisti come Alan Ginsberg stanno facendo il giro del web. Le due gru, già genitori di un loro piccolo, hanno voluto regalare un "fratellino" o una "sorellina" al loro figlio, adottando e portandosi dietro il pulcino di oca, riconoscibile per il piumino soffice e giallo, le zampe palmate e per le proporzioni e il comportamento decisamente diverso da quelli dei trampolieri che lo hanno accolto.

Come è nata questa strana famiglia: il ruolo dell'imprinting

Secondo la ricostruzione di Ginsberg, tutto sarebbe iniziato quando il nido delle gru è stato sommerso dalle forti piogge. Cercando un nuovo luogo sicuro per nidificare, i due adulti hanno trovato un vecchio nido "abbandonato", probabilmente appartenente a una coppia di oche. Dopo essersi stabiliti lì, qualche giorno dopo è accaduto l'inatteso: da un uovo rimasto nel nido e nato un pulcino d'oca, che ha fatto ciò che la biologia e l'imprinting gli imponeva: seguire il primo essere grande e grosso che ha visto. E quel "genitore" aveva becco e zampe da gru.

"Un pulcino giallo e morbido è emerso dal nido e, come fa la natura, si è legato immediatamente alla prima figura che ha visto", ha raccontato Ginsberg in un post su Facebook. E le gru, inaspettatamente, hanno ricambiato l'affetto. La madre adottiva ha iniziato subito a prendersi cura di entrambi i piccoli senza mostrare il minimo segno di confusione o esitazione. Per di più, quando legittimi proprietari del nido sono tornati a reclamarlo, il maschio li ha scacciati con decisione, come a voler dire che la nuova famiglia era ormai al completo.

Famiglia allargata, non è la prima volta che accade

Anche se casi simili sono rari, non sono del tutto inediti. Episodi di adozione tra gru canadesi (Grus canadensis) e oche del Canada (Branta canadensis) sono stati segnalati e osservati anche in Alaska nel 2011, e poi di nuovo nel 2019 e 2024. Tuttavia, spesso queste adozioni interspecifiche non hanno avuto un lieto fine. Di solito, i pulcini d'oca non sopravvivevano a lungo, complici le grandi differenze nella dieta, nel comportamento e nella biologia tra le due specie.

Tuttavia, non è detto che finirà male anche questa volta. Il piccolo protagonista di questa storia sembra infatti cavarsela piuttosto bene. Ginsberg continua a seguirlo giorno dopo giorno, documentando non solo i momenti teneri della famiglia, ma anche le divergenze quotidiane, soprattutto a tavola. Se le gru e il loro figlio biologico si muovono tra le acque basse infilando il becco appuntito nel fango alla ricerca di vermi e piccoli animali, l'ochetta ha un altro approccio e si nutre di principalmente di piante acquatiche, semi e piccoli insetti.

Eppure, nonostante queste differenze, la famiglia sembra aver trovato una sorta di equilibrio. Le gru pare abbiano modificato le loro abitudini alimentari per accontentare anche il piccolo "diverso" e si fermano sempre più spesso vicino alle sponde e alla vegetazione. Il futuro della piccola oca rimane comunque incerto e anche se sopravviverà resterà da capire se seguirà le gru o tornerà tra i suoi simili. Per il momento, gli istinti e la voglia di prendersi cura dei piccoli hanno superato i confini tra specie, creando una "strana", ma adorabile, famiglia pennuta.

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