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22 Dicembre 2025
15:41

Le renne hanno il naso rosso? Cosa c’è di vero e perché (secondo la scienza) si “illumina” davvero

Il naso rosso di Rudolph non è solo magia. Diversi studi dimostrano che nelle renne è ricco di vasi sanguigni per scaldare l’aria fredda, ma ci sono anche altre possibili spiegazioni "scientifiche" che si intrecciano con la leggenda.

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Cosa dice la scienza sul naso rosso della renna Rudolph? Molto più di quanto si potrebbe pensare

Se sentite il nome "Rudolph" cosa vi viene in mente? Probabilmente l’immagine di una renna con un naso rosso brillante, capofila delle altre otto che volano la notte di Natale trainando la slitta di Babbo Natale. Questa immagine, nata da una storia del 1939 e diventata ormai una delle icone natalizie più famose, ma cosa c'è di vero, dal punto di vista scientifico, dietro a questo mito? Molto più di quanto si potrebbe pensare, ma andiamo con ordine.

Il personaggio di Rudolph, la renna dal naso rosso, fu creato da Robert L. May nel 1939 come protagonista di una storia per bambini. Da allora i racconti, i film, le storie e i cartoni animati successivi hanno cementato nella cultura popolare l'idea che una renna possa avere un naso così rosso e brillante da illuminare la notte. Ma le renne (Rangifer tarandus) esistono davvero, e il loro naso – pur non illuminandosi magicamente di rosso – è un "oggetto" molto interessante da un punto di vista biologico.

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Alla luce infrarossa, il naso fortemente vascolarizzato di una renna appare molto più rosso del resto del corpo. Foto da Ince et al., 2012

Una delle spiegazioni scientifiche più "accreditate" per un naso più rosso nelle renne riguarda la quantità di sangue che scorre nella loro regione nasale. Studi comparativi come quello pubblicato nel lontano 1985 sull'American Journal of Physiology o quello del 2012 sul British Medical Journal, dimostrano che le renne hanno una microcircolazione – cioè un insieme di piccoli vasi sanguigni – nella mucosa nasale più densa di quella umana.

In media, la densità vascolare è di circa il 25% superiore a quella degli esseri umani, con molti capillari ricchi di globuli rossi vicino alla superficie della pelle del naso. Che cosa significa, in parole semplici? Più vasi sanguigni vicino alla superficie cutanea vuol dire che più sangue rosso scorre vicino alla pelle, e questo può rendere il naso più rossastro alla vista, soprattutto quando è ben irrorato e questo effetto è ben visibile anche nelle immagini termografiche a infrarossi, con il naso che appare più "caldo" (e quindi più rosso) di altre parti del corpo.

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Le renne vedono la luce ultravioletta e il rosso è uno dei colori che ai loro occhi appare più visibile

Ma perché tanta circolazione sanguigna nel naso? La risposta non sta tanto nell'illuminare la notte, ma è piuttosto legata alla termoregolazione, ovvero il modo in cui una renna mantiene la sua temperatura corporea più stabile in ambienti estremamente freddi. Il suo naso funge da vero e proprio calorifero, con l'aria glaciale inspirata che viene riscaldata vicino alla superficie interna del naso prima di raggiungere i polmoni. E perché questo processo sia efficace, serve una ricca vascolarizzazione, che permette di trasferire calore dal sangue all'aria che entra.

Un'altra affascinante caratteristica delle renne riguarda i loro occhi, non il naso. In inverno gli occhi delle renne cambiano colore e diventano più sensibili alla luce ultravioletta (UV), un adattamento che aiuta a vedere meglio in ambienti innevati e con luce scarsa e a localizzare più efficacemente – come ha dimostrato uno studio pubblicato nel 2023 su i-Perception – il loro cibo preferito sotto la neve: il lichene delle renne (Cladonia rangiferina). Se avessero davvero un naso rosso e luminoso, sarebbe il modo migliore per vederlo grazie alla loro vista.

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Il naso di una renna infestata dalle larve della mosca Cephenemyia trompe può apparire più irritato e "rosso" del normale

Quando si parla di nasi "rossi" nei cervidi, vale la pena menzionare anche alcuni parassiti che infestano le renne nella vita reale. La mosca Cephenemyia trompe, conosciuta in inglese come appunto "mosca del naso della renna" depone le uova nel naso delle renne, con le larve che poi migrano nella gola per nutrirsi dei suoi tessuti. Una volta cresciute e completata la metamorfosi, causano "tosse", muco e altri sintomi simili al raffreddore, fino a quando le mosche adulte non escono da bocca e naso, che può apparire più gonfio e arrossato.

Allora, le renne possono avere il naso rosso da un punto di vista "scientifico"? Sì, in un certo senso. Ma se intendiamo "illuminarsi come una piccola lampadina", allora entriamo nel regno della fantasia e quella di Rudolph rimane solo una meravigliosa storia natalizia. Se però guardiamo al mondo naturale con gli occhi curiosi di un naturalista, anche anche le risposte più semplici – come la presenza di tanti capillari sotto la pelle – possono raccontare storie affascinanti. Anche se non sono fatate come quella della renna dal naso rosso che guida la slitta di Babbo Natale.

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