
Quando arriva l'autunno e le temperature cominciano a calare molti animali si preparano per affrontare il periodo più duro e freddo dell'anno: l'inverno. Tra questi ci sono anche le lucertole che fino a poche settimane prima vedevamo correre in giardino o sui muretti e che, nel giro di pochi giorni, sembrano improvvisamente sparire nel nulla. Essendo rettili a sangue freddo (più precisamente ectotermi), le lucertole non sono in grado di produrre calore corporeo sufficiente a mantenere costante la temperatura interna.
Il loro metabolismo dipende infatti interamente da quella ambientale: quando il sole scalda, diventano attive e veloci; quando fa freddo, rallentano fino quasi a fermarsi. Con l'arrivo dell'inverno, il calo delle temperature e la scarsità di insetti costringono quindi questi rettili a entrare in uno stato di quiescenza chiamato brumazione, un fenomeno molto simile al letargo o all'ibernazione dei mammiferi, ma regolato in modo diverso.
Non dormono profondamente per mesi, ma restano immobili e inattive, rispondendo comunque agli stimoli esterni, in attesa che torni il tepore primaverile.
Il letargo delle lucertole: come funziona

Il "letargo" delle lucertole e degli altri rettili è in realtà un processo fisiologico molto complesso. Quando il termometro scende sotto i 10 gradi, la temperatura corporea si abbassa e il loro metabolismo comincia a rallentare drasticamente: il battito cardiaco si riduce, la respirazione diventa quasi impercettibile e l'apparato digerente si ferma. Prima di entrare in questo stato, le lucertole smettono anche di mangiare, per evitare che il cibo non digerito resti nello stomaco e vada in decomposizione durante il periodo di inattività.
Durante la brumazione, l'organismo utilizza quindi le riserve di grasso accumulate in estate, che in alcune specie si trovano soprattutto nella coda, che funge anche da "deposito" energetico. Non si tratta però di un sonno continuo. Se infatti le giornate invernali offrono qualche ora di Sole, può capitare che le lucertole si "risveglino" temporaneamente per scaldarsi e poi tornare nei loro rifugi.
La durata della brumazione varia a seconda della specie e, soprattutto, del clima e della temperatura ambientale. Nelle zone più fredde può durare anche quattro o cinque mesi, mentre nelle aree costiere o del Sud Italia può limitarsi anche a poche settimane di attività ridotta. Naturalmente, nelle aree tropicali o equatoriali, dove non ci sono forti cambiamenti stagionali e la temperatura rimane più o meno costante tutto l'anno, le lucertole restano attive e non vanno in brumazione.
Dove si nascondono le lucertole durante il letargo

Per affrontare l'inverno, le lucertole scelgono di solito rifugi nascosti e sicuri, sia per evitare eventuali predatori e intemperie che forti sbalzi termici. Spesso si tratta di fessure tra le rocce, cavità nei muretti a secco, tane abbandonate, ceppi marci, cataste di legno, anfratti tra le tegole e più in generale qualsiasi luogo riparato dove la temperatura non scende mai troppo sotto lo zero e l'umidità rimane costante. Le nostre lucertole campestri o muraiole, spesso si riparano negli stessi muretti assolati in cui trascorrono anche la primavera e l'estate.
Altre specie possono anche scavare tane nel terreno o sotto le rocce, oppure sfruttare gallerie e cavità scavate da altri animali, come per esempio i piccoli roditori. Le lucertole, così come i serpenti e altri piccoli animali, scelgono spesso gli stessi rifugi – talvolta chiamati anche hibernacula – ogni anno e lo fanno non solo per resistere al gelo, ma anche e soprattutto per nascondersi dai predatori. Durante questa fase, infatti, sono molto vulnerabili e incapaci di fuggire o difendersi in maniera efficace.
Quando escono dai rifugi dopo il letargo?

Buona parte delle attività delle lucertole e più in generale dei rettili non è scandita tanto dal calendario, ma come abbiamo visto dalle temperature. Il calore assorbito dall'esterno è la vera "benzina" che far funzionare questi animali e che quindi influenza anche se, quando e per quanto tempo andare in letargo. Il "risveglio", quindi, avviene di solito quando l'aria torna a superare stabilmente i 15 gradi e il sole comincia a scaldare il terreno.
Lentamente, i rettili cominciano a riprendere le loro funzioni vitali e ciò avviene generalmente nelle prime giornata calde di fine febbraio e in maniera più continuativa e stabile tra marzo e aprile. Ma molto, naturalmente, dipende anche dalla specie e soprattutto dalla regione. Nei primi giorni dopo il risveglio, le lucertole trascorrono molto tempo immobili al sole, per riportare la temperatura corporea ai livelli ottimali e riattivare il metabolismo, comportamento tipico dei rettili e noto anche come sunning oppure basking.
Lentamente e solo una volta "ricaricate" le batterie, tornano poi a cacciare piccoli insetti, difendere il proprio territorio e a riprodursi. L'arrivo della primavera, infatti, segna l'inizio di un nuovo ciclo: dopo mesi trascorsi nascosti e quasi "congelati", le lucertole tornano a sfrecciare nei nostri giardini, tra i muretti di campagna e sui sentieri assolati. Come fanno seguendo il ritmo delle stagioni da migliaia di anni.