;Resize,width=638;)
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida è intervenuto con una nota ufficiale per controbattere al sondaggio Swg commissionato da Lipu. Secondo il ministro, il sondaggio riguarda "un testo che non è stato presentato", mentre "le domande si basano su falsità".
La versione di Lollobrigida è arrivata a poche ore dalla diffusione del sondaggio da parte dell'associazione ambientalista Lipu.
Lollobrigida: "Testo non definitivo, veline create ad arte per confondere"
Nella nota del Masaf, Lollobrigida sottolinea la tendenziosità delle domande rivolte dai sondagisti: "Per come è stato proposto il sondaggio al campione, sorprende che non sia il 100% contrario alla riforma. C’è stata una battaglia mediatica da parte di animalisti e ambientalisti basata su un testo che non è definitivo e in qualche caso basata su veline create ad arte per confondere".
Il disegno di legge che porta la firma del ministro punta a riformare la legge quadro sulla fauna selvatica, la n. 157 del '92, e secondo le bozze circolate prima in ambiente venatorio e poi arrivate nelle mani delle associazioni di tutela ambientale e animale, lo farebbe estendendo le prerogative dei cacciatori. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, il ddl avrebbe dovuto essere presentato durante il Consiglio dei Ministri del 19 maggio, ma si è scelto di posticipare la data perché non ci sarebbe accordo sul testo tra il Ministero dell'Agricoltura e quello d'Ambiente retto da Gilberto Pichetto Fratin. Il motivo starebbe nella mancata aderenza del testo alle normative europee, non avrebbe i requisiti per superare l'esame della Commissione Europea.
Tra i vari punti criticati dalle associazioni e da molti esponenti della società civile, come il comico Giovanni Storti, tra i punti più problematici ci sarebbe la possibilità di sparare nelle aree demaniali, comprese le spiagge. Un punto sul quale si è soffermato anche Lollobrigida: "Se avessero chiesto a me se si può sparare in spiaggia o cacciare in modo non regolato, anche io mi sarei dichiarato contrario. Le modifiche alla legge 157 che regola la salvaguardia della fauna e l’attività venatoria avverranno in Parlamento, sarà un intervento equilibrato e seguirà le regole della Costituzione".
Anche i partiti, tra i quali il Movimento 5 Stelle, si sono pronunciati contro la riforma, e non sono stati soli. Un atteggiamento stigmatizzato dal ministro a conclusione della sua nota: "Fa sorridere che partiti che hanno chiesto in Parlamento la riforma della 157, sono atti ufficiali ed è facile verificare, ora ne difendano integralmente il testo. La coerenza non è del loro mondo".
Il sondaggio Swg-Lipu
Il 69% degli intervistati da Swg nella consultazione promossa dalla Lipu si dichiara d'accordo o molto d'accordo che l'unica riforma possibile della normativa in oggetto sia a favore dell'aumento delle tutele per la natura, contro lo 0,9% che dissente. Ancora, soltanto l'1,4% degli italiani ritiene che la legge attuale preveda troppe limitazioni per i cacciatori, giustificandone una riforma in senso filovenatorio.
Risultati in linea con altre consultazioni analoghe, anche non proposte da associazioni animaliste e ambientaliste, come l'ultimo Rapporto Italia promosso dall'Eurispes. Per i sondagisti dell'Eurispes, il 72,9% degli italiani è contro la caccia.
Nella consultazione promossa dalla Lipu, il quesito sulla caccia è stato posto il 21 maggio su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni e rappresentante della popolazione reale di riferimento, in aggiunta rispetto ad altri che compongono il sondaggio.