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9 Ottobre 2025
9:52

La vera storia di Linneo, l’amatissimo cane della serie TV Blanca. L’autrice: “Non lo dimenticherò mai”

Patrizia Rinaldi, autrice dei romanzi che hanno ispirato la serie TV Blanca, racconta la vera storia del cane Linneo che ha accompagnato la detective nelle prime due stagioni e che è stato sostituito da "Cane Tre". Nella vita reale Linneo era un Pastore Tedesco, compagno di vita e fonte di ispirazione per i suoi libri.

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Intervista a Patrizia Rinaldi
Scrittrice e autrice dei romanzi che hanno ispirato la serie TV "Blanca"
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A sinistra Linneo e Blanca, interpretata da Maria Chiara Giannetta nella serie TV. A destra il vero Linneo che ha ispirato i romanzi della scrittrice Patrizia Rinaldi

È tornata da poche settimane su Rai 1 la nuova stagione di Blanca, la serie TV tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi che racconta le avventure e le indagini di una giovane detective cieca, ma dotata di un talento straordinario per l'ascolto e la deduzione. Un ritorno molto atteso dal pubblico, affezionato non solo alla protagonista interpretata da Maria Chiara Giannetta, ma anche a uno dei personaggi più amati di tutta la serie: Linneo, il cane guida e compagna inseparabile di Blanca.

Nelle prime due stagioni della serie TV Linneo è interpretata un Bulldog Americano femmina – che nella realtà si chiama Fiona – e ha conquistato tutti per la sua dolcezza, la fedeltà e la complicità con la protagonista. Nella terza stagione, tuttavia, Linneo è stata sostituita da "Cane Tre", un altro cane guida che affianca Blanca dopo la morte della sua prima e amatissima compagna.

Ma il nome "Linneo" non è solo quello del personaggio protagonista dei romanzi pubblicati dalla casa editrice E/O e della serie, ma anche quello di un cane realmente esistito e che ha accompagnato per quasi tredici anni la scrittrice Patrizia Rinaldi, diventando una figura fondamentale nella sua vita e una fonte di ispirazione per le sue storie.

Chi era il Linneo della vita reale, quello che ha ispirato il cane nei suoi romanzi?

Linneo, nella realtà, era inizialmente il cane di mia sorella Gabriella. L’avevamo adottato da cucciolo in occasione della sua seconda laurea. Era un Pastore Tedesco, ma poi si è affezionato moltissimo a me e abbiamo vissuto insieme per tutta la vita, quasi tredici anni. Avevo appena finito l’università, avevo circa 24 o 25 anni. Sono rimasta legatissima a lui e più tardi ha ispirato il personaggio dei miei romanzi.

Perché il nome Linneo?

Si chiama così perché mia sorella si è laureata in Scienze Biologiche, dove il naturalista svedese Linneo – che ha inventato la nomenclatura binomiale degli esseri viventi in latino – è una figura naturalmente molto importante.

Dopo Linneo, ci sono stati altri cani?

Dopo di lui non volevo più avere altri cani. Però mia figlia mi ha poi convinta ad adottare Aron, un simil maremmano enorme adottato in canile. Lui ha ispirato la storia del romanzo "La danza dei veleni", dove Blanca adotta il suo secondo cane, che si chiama Guaio, dopo la morte di Linneo. Su di lui è costruita tutta la traccia crime della storia, ispirata ai traffici di cuccioli dall’Est Europa.

C'è un ricordo particolare che conserva di Linneo?

Del Linneo reale mi ricordo una cosa in cui era davvero formidabile. Quando ero molto triste o piangevo, cercava sempre di coinvolgermi in qualche gioco o di spingermi a uscire con lui. Quando non ci riusciva, semplicemente si metteva accanto a me e restava lì, finché la tristezza non passava. Sono passati tanti anni ormai, ma non lo dimenticherò mai. Così come non dimenticherò le facce buffe che faceva. Una volta mi ha anche portato un topo: quella volta l’ho minacciato di "abbandonarlo".

Nella serie, Linneo è interpretata da un Bulldog Americano femmina. Quanto somiglia al Linneo dei suoi romanzi?

Ci sono tante differenze tra i romanzi e la serie, ma anche molte similitudini, soprattutto nel sentimento di vicinanza e nel linguaggio non verbale che lega la protagonista a Linneo. Nella serie Linneo, che nella realtà si chiama Fiona, è comunque molto simile al Linneo dei libri. Hanno lo stesso ruolo e la stessa importanza. Blanca e lei sono in simbiosi. Anche il dolore per la perdita del cane, e lo scetticismo nel prendere un altro, sono stati raccontati in modo molto fedele. C’è un momento chiave nella storia in cui Blanca piange Linneo e sua sorella: due perdite che sono state molto importanti anche per me.

Gli animali sembrano avere sempre un ruolo centrale nei suoi libri. Perché?

Gli animali in una storia aggiungono sempre qualcosa che i personaggi umani non possono dare: l'istinto, la libertà di scegliersi e una certa purezza. Con loro c’è uno scambio affettivo davvero gratuito e autentico. In tutti i miei libri ci sono animali di ogni tipo. Nell’ultimo, "Guaio di notte" (edito da Rizzoli, ndr), c’è per esempio un mustelide non ben identificato, una sorta di faina salvata da un circo, che ha un ruolo molto importante nella storia.

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