
Ha camminato per quasi 500 chilometri, attraversando fiumi, strade e persino la linea del Danubio, diventando una vera celebrità sui social e tra gli esperti. L'alce ribattezzato Emil in onore dell'esploratore ceco Emil Holub, è un giovane maschio partito probabilmente dalla Polonia e che ha trascorso l'intera estate girovagando tra ben quattro paesi europei, ovvero Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria, dove è stato infine catturato dopo essersi avvicinato pericolosamente a un'autostrada vicino al villaggio di Sattledt, in Alta Austria.
Le autorità lo hanno sedato, dotato di un collare GPS e poi liberato in un'area al confine tra Austria e Repubblica Ceca, ai margini della foresta della Šumava. Qui vive infatti una piccola popolazione di alci stimata in appena 10-20 individui e l'auspicio di tutti è che Emil scelga ora di restare con loro, piuttosto che continuare le sue pericolose peregrinazioni solitarie in giro per l'Europa.
Le avventure di Emil, l'alce viaggiatore diventato fenomeno social
Le avventure estive di Emil non sono passate inosservate e da quando è stato avvistato per la prima volta, lo scorso 2 giugno vicino al villaggio ceco di Ludgerovice, è stato fotografato e filmato centinaia di volte. I suoi spostamenti hanno dato vita a vere e proprie community online, con profili e gruppi Facebook che raccoglievano segnalazioni, testimonianze e meme con finti avvistamenti nei posti più improbabili e disparati. C'è persino chi lo ha ritratto in un dipinto ora acquistabile online.
Nel corso del suo lungo viaggio ha attraversato sessanta città e villaggi, si è spinto vicino a festival e manifestazioni culturali – compreso un raduno heavy metal in Moravia, ai confini tra Repubblica Ceca, Austria e Slovacchia – attirando curiosità e simpatia in ogni luogo in cui è apparso. Un mammifero di dimensioni imponenti che si aggira per mezza Europa non poteva di certo passare inosservato. Tuttavia, la sua avventura si è infine conclusa con la cattura, diventata a un certo punto inevitabile per la sua incolumità.
L'alce in Europa, non solo un simbolo nordamericano
Quando pensiamo all'alce (Alces alces) la mente corre subito alle grandi foreste del Canada o ai parchi naturali statunitensi. Eppure questo imponente cervide, il più grande della sua famiglia, è presente anche qui in Europa. La specie occupa un areale che si estende dalla penisola scandinava fino alla Russia, passando per Polonia e Paesi baltici. In Europa centrale la sua presenza è invece molto più frammentata, con piccole popolazioni presenti soprattutto in Repubblica Ceca e in Slovacchia, frutto dell'espansione naturale della specie dalla Polonia.
Proprio in Polonia, gli alci hanno trovato le condizioni ideali per sopravvivere e prosperare, al contrario di quanto invece accaduto nei secoli scorsi in altre zone d'Europa, dove la caccia li ha spinti fino all'estinzione locale. Anche in Repubblica Ceca la specie si era estinta, ma ha cominciato a riapparire intorno agli anni 70. Oggi si stima siano circa 50 gli animali presenti nel paese, una popolazione piccola, ma comunque importante per il futuro della specie nella regione.
La storia di Emil non è quindi soltanto la cronaca di una curiosa avventura animale che ha conquistato il web. Ma è anche e soprattutto il racconto di una specie iconica, il più grande cervo del pianeta, che dopo secoli di persecuzioni, perdita di habitat e caccia indiscriminata, sta pian piano riconquistando il Vecchio Continente, ignara dei confini politici e delle barriere geografiche. Magari, un giorno, la sua avventura verrà ricordata come l'inizio di un ritorno più stabile e ampio degli alci tra i boschi e le foreste dell'Europa.