
Un regalo bellissimo per la natura e la biodiversità italiana, arrivato proprio la vigilia di Natale. Questa mattina, 24 dicembre, a Numana, in provincia di Ancona, si è infatti verificato un avvistamento incredibile: una foca monaca è comparsa alla Spiaggiola, accanto al porto turistico, mentre si trascina lentamente sulla sabbia prima di tornare in mare aperto.
A riprendere la scena è stata Antonietta Cucca, che stava passeggiando lungo la battigia. Nel video, condiviso sui social, si vede chiaramente il pinnipede attraversare la spiaggia con calma, apparentemente in buona salute, per poi immergersi di nuovo in acqua. Un incontro durato pochi istanti, ma sufficiente a trasformare una mattina di vacanze natalizie in un evento più unico che raro.

La foca monaca (Monachus monachus) è infatti uno dei mammiferi marini più rari e minacciati al mondo. Si tratta di una specie a rischio critico di estinzione e, secondo le stime più recenti, nel Mediterraneo ne restano circa 700-800 individui. Vive prevalentemente nel Mediterraneo orientale e nell'Atlantico orientale, ma per secoli è stata presente anche lungo le coste italiane, dove però è quasi scomparsa nel corso del 900 a causa della caccia, del disturbo umano e della perdita di habitat.
È un animale schivo, che tende a evitare il contatto con gli esseri umani, proprio per questo, vederla muoversi sulla spiaggia, in pieno giorno e in un'area frequentata, è qualcosa di eccezionale. Le foche monache utilizzano infatti la terraferma soprattutto per riposare, partorire o allattare i piccoli, scegliendo solitamente grotte marine isolate e difficilmente accessibili.
Negli ultimi anni, però, gli avvistamenti in Italia stanno diventando sempre più frequenti. Durante l'estate scorsa, ci sono stati numerosi avvistamenti lungo le coste della Campania, mentre proprio nei giorni scorsi altri sono arrivati anche dalla laguna Venezia e da Ravenna. Si tratta di segnali importanti, che indicano un possibile ritorno in pianta stabile della specie in aree da cui era ormai assente da decenni.

Al momento, però, non è possibile sapere quanti individui stiano frequentando le nostre coste né se si tratti sempre della stessa foca che si sposta lungo l'Adriatico. La foca monaca può infatti compiere lunghi spostamenti arrivando dai Balcani o dalla Grecia e, senza dati genetici o altre evidenze, ogni avvistamento resta un tassello di un quadro ancora incompleto, ma che sta piano piano prendendo forma, segnando il ritorno di una specie che abbiamo rischiato di perdere per sempre.
Proprio per questo, eventi come quello di Numana assumono un valore che va oltre l'emozione del momento. L’area del Conero, ricca di biodiversità ma anche molto frequentata, è da tempo al centro del dibattito sull'istituzione di un'area marina protetta. La presenza di una specie così sensibile e minacciata rafforza quindi l'urgenza di misure concrete di tutela. Per molti, la foca apparsa la vigilia di Natale è stata un regalo inatteso ed emozionante. Per il mare Adriatico, potrebbe essere il segno che, se lasciato respirare e protetto, è ancora capace di accogliere chi lo abitava da sempre.